effetti delle sostanze
Domanda: effetti collaterali da fumo di cocaina
Risposta:
Normal 0 14
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Domanda: A quale dosaggio è opportuno sospendere il Subutex (Buprenorfina) senza avvertire alcun sintomo di astinenza?
Risposta:
Normal 0 14 La soglia del dolore e quindi anche la possibilità di sopportare, più o meno facilmente, dei sintomi da astinenza è molto variabile da persona a persona e anche in base al momento ed alla motivazione. Normalmente passare da 1 mg di buprenorfina a 0 non crea particolari disturbi, ma la nostra esperienza ci ha insegnato che non è sempre così: per alcune persone non c’è alcun problema, altri invece accusano dei sintomi d’astinenza moderati. Possiamo darti dei suggerimenti: è possibile passare da 1 mg al giorno a 1 mg ogni due giorni per un certo tempo e poi passare a 0. Un’altra cosa utile è fare l’interruzione del farmaco in un momento favorevole: ad esempio all’inizio di una vacanza: in genere sintomi non intensi si superano più facilmente se si sta trascorrendo un periodo piacevole in cui le distrazioni sono più forti che in un periodo normale della vita. Il fatto che tu non abbia mai usato eroina da tanto tempo, poi, è un elemento molto positivo che dovrebbe far sì che i possibili sintomi siano veramente leggeri. Un’ altra possibilità è quella di accompagnare la sospensione della terapia con dei farmaci sintomatici per alcuni giorni.
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Domanda: ho il morbo di gilbert..è vero ke non posso bere?l'alcol cosa provoca in questo caso?
Risposta:
In una persona affetta da sindrome di Gilbert la comparsa di episodi di ittero è dovuta a vari fattori. Tra questi fattori c'è anche l'assunzione di alcool. Per il resto l'assunzione di piccole quantità di alcool (l'OMS raccomanda di non superare 1-2 bicchieri al giorno in un uomo di età adulta) non crea particolari problemi. E' consigliabile comunque controllare lo stato del fegato con gli specifici esami ematici e strumentali.
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Domanda: varie domande
Risposta:
Gli esami per la rilevazione della presenza di THC nell'organismo, normalmente vengono effettuati o tramite un prelievo urinario o tramite analisi del capello.
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Domanda: psicofarmaci
Risposta:
I farmaci da te citati non sono degli antidepressivi ma degli ansiolitici del gruppo delle benzodiazepine.I loro metaboliti sono rilevabili (non sempre) nei campioni urinari per circa una settimana. Non sappiamo il motivo per cui devi fare l'esame delle urine. Ma se si tratta di un esame collegato alla patente di guida o all'accertamento di non tossicodipendenza per i lavoratori che assolvono mansioni a rischio, è molto probabile che venga fatta la ricerca di tali sostanze.
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Domanda: buongiorno a tutti
Risposta:
Naturalmente la durata è più o meno lunga anche in relazione alla quantità di sostanza usata.
Se una persona ha fatto un uso continuativo per diverso tempo, anche più di un mese dopo è possibile che la sostanza sia ancora presente nel controllo tossicologico effettuato sull’urina.
Se si è trattato di un uso singolo invece il tempo di eliminazione è più breve.
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Domanda: Eroina e apparato riproduttore femminile
Risposta:
L'eroina come tutti gli oppiacei naturali o sintetici influisce sul quel meccanismo delicatissimo che è il ciclo ormonale femminile rappresentato da un raffinato equlibrio di numerosi ormoni.
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Domanda: naso da coca
Risposta:
I danni provocati dalla cocaina al naso sono conseguenti al suo forte potere di provocare vasocostrizione. La vasocostrizione provoca una riduzione dell’apporto di ossigeno ai tessuti organici. A lungo andare la mancanza di ossigeno provoca la necrosi (morte) dei tessuti interessati. Questo è il meccanismo che provoca danni agli organi vitali (cuore, cervello, reni, fegato….) nel caso dell’overdose da cocaina.
Gli organi vitali usufruiscono di un meccanismo di protezione rispetto a quelli non vitali. La mucosa nasale non usufruisce di meccanismi protettivi ed inoltre si trova a contatto (quando la cocaina viene introdotta attraverso la via nasale) con alte dosi della sostanza. Il danno tipico è la perforazione del setto nasale. Ma possono comparire anche danni come quelli che accusi tu. Non è possibile dire se si tratta di danni irreversibili o reversibili. I consigli (diremmo ovvii) che possiamo darti sono:
sospensione dell’uso di cocaina
una visita da parte di un medico otorinolaringoiatra.
Per quanto riguarda i dolori al petto non è ovviamente possibile in questo contesto fare una diagnosi.
Le cose che possiamo dirti sono queste:
i dolori al petto in ogni caso sono sospetti ed è meglio farsi visitare urgentemente da un medico che possa fare una diagnosi precisa anche con l’utilizzo di esami strumentali e di laboratorio
la cocaina ha effetti sul sistema cardiovascolare che rendono più probabile dei danni alla circolazione coronarica fino all’infarto nelle persone che ne fanno uso rispetto a quello che non ne fanno uso.
Anche per questa cosa i consigli non possono essere che quello di sospendere immediatamente l’uso della cocaina e di farti fare al più presto una visita da un cardiologo, anche se i dolori non dovessero ricomparire.
In questo caso ricorda che la cosa può essere anche molto grave (molto di più di un danno al naso).
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Domanda: volevo sapere se nelle urine o nel sangue si trovano tracce di ecstasy e per qnt
Risposta:
Indicativamente possono rimanere tracce tra i 2 e i 4 giorni. Tieni presente che l'exstasy può contenere MDMA in diverse percentuali e associazioni. Per questo motivo il test a volte risulta poco affidabile.
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Domanda: Che effetti ha il San Pedro peruviano? e che bisogna fare affinche usufrusca dei suoi effetti?
Risposta:
Nel mondo vegetale esistono centinaia di tipi di droghe naturali studiate dall’etnobotanica, contenute in fiori, radici, muffe, polline, funghi, alberi, ecc.., che l’uomo usa da migliaia di anni.
Nelle culture tradizionali di tutto il mondo, le droghe naturali si utilizzano per scopi specifici (Spirituale-religioso, Terapeutico, Esorcistico, Magico divinatorio, Bellico, Iniziatico, ecc..), ogni sostanza viene assunta per e in circostanze particolari: l’uso di droghe è sottoposto a regole rigide e precise.
Tutto ciò è stato favorito da una conoscenza millenaria delle sostanze.
Il concetto di droga è infatti fortemente condizionato dalla cultura d’appartenenza di una società, dal luogo e dai suoi abitanti.
Queste sostanze suscitano fascino, interesse e curiosità. Bisogna capire bene che tipo di aspettative abbiamo rispetto all’esperienza ricercata in quanto l’approccio “occidentale” all’uso di queste droghe è generalmente molto diverso dal quello del mondo “tradizionale”.
Il cactus del San Pedro (Trichocereus pachanoi) è un cactus colonnare alto alcuni metri, dalle potenti proprietà allucinogene ed è da tempo utilizzato dalle popolazioni che vivono sulle Ande. Il principio attivo più importante è la mescalina.
Il San Pedro è una tra le più antiche droghe sacramentali: “Ciò che agisce sulla mente è sacro”. In generale, le forme di follia nel mondo tradizionale sono sempre state considerate come possessione divina, in particolare se si manifestano dopo l’assunzione di droghe sacre.
Le droghe sacramentali sono cibo degli dei in quanto essi si nutrono delle stesse sostanze nell’aldilà. Tramite lo stato modificato di coscienza lo sciamano, l’iniziato, sperimenta un’esperienza di carattere religioso.
Dal sito: http://www.samorini.it/archeo/archeo.html
La documentazione archeologica ha dimostrato che il rapporto di questo cactus con l'uomo è antico di almeno 3000 anni.
Il reperto più antico riguarda un bassorilievo del Vecchio Tempio dell'antica città di Chavín de Huantar, sede della omonima Cultura di Chavín che prosperò nelle Ande peruviane fra il 1400 d.C. e il 400 d.C. Nel bassorilievo è rappresentato un essere mitologico antropomorfo con caratteristiche aquiline, feline e serpentine, che tiene in mano un cactus di San Pedro formato da quattro coste. Presso i curandero che usano attualmente il San Pedro v'è la credenza che il cactus con quattro coste, molto raro in natura, sia il più potente e visionario (Polia, 1988).
Fra i Moche è stato identificato un culto religioso rivolto a una chiocciola che vive sul San Pedro e la cui carne diventa psicoattiva per l'uomo.
In questi ultimi decenni nel nord del Perù si sono verificati casi di esperienze psichedeliche accidentali causate dal consumo come prodotto culinario di chiocciole del genere Scutalus. Questi molluschi di terra prediligono come dimora e fonte di cibo il cactus allucinogeno del San Pedro (Trichocereus pachanoi), e vi si ammassano a migliaia. Cibandosi del San Pedro la loro carne diventa psicoattiva per l'accumulo di mescalina.
I peruviani della zona sono soliti raccogliere questi piccoli molluschi e, previo spurgo che elimina l'alcaloide dalla carne, li consumano. Nei casi in cui non si proceda a spurgo del mollusco o di abbondanti "scorpacciate", possono presentarsi gli effetti allucinogeni tipici della mescalina.
Questo dato ha permesso di chiarire un enigma dell'iconografia dell'arte Moche (popolazione pre-incaica della costa del Perù, 100 a.C. - 700 d.C.) che riguarda la presenza di chiocciole in scene di carattere religioso e in cui è rappresentato anche il San Pedro.
I Moche avevano scoperto le proprietà allucinogene delle chiocciole del San Pedro, facendo rientrare questi molluschi nelle pratiche rituali e nelle simbologie religiose, fino al punto di divinizzarli. Il Dio-Scutalus è rappresentato in diverse pitture vascolari moche, ma la sua importanza rituale sembra originare da periodi precedenti.
Nell'arte rupestre di Samanga, regione montuosa della provincia di Ayabaca (Piura, Perù settentrionale), fra le immagini di arte rupestre preistoriche vi sono figure interpretate come immagini del San Pedro.
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