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LA FACCIA OSCURA DEL WEB - Seconda puntata

dark.info

Una indagine sul deep web.
Progetto Indici
iceberg
Con la pubblicazione di questa serie di lavori di Alessandro De Pascale, giornalista di inchiesta ed esperto di mondo cyber e nuove tecnologie, il progetto INDiCI - Intervento per Nuove generazioni Digitali Consapevoli e Informate e la redazione di Sostanze.info intendono avviare un percorso di approfondimento e di dibattito sul deep web con i frequentatori e gli utenti del sito, in particolare sulla porzione di dark web, le dark net e più in generale sul tema delle sostanze psicoattive vendute online.
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Con la pubblicazione di questa serie di lavori di Alessandro De Pascale, giornalista di inchiesta ed esperto di mondo cyber e nuove tecnologie,  il progetto INDiCI - Intervento per Nuove generazioni Digitali Consapevoli e Informate e la redazione di Sostanze.info intendono avviare un percorso di approfondimento e di dibattito sul deep web con i frequentatori e gli utenti del sito, in particolare sulla porzione di dark web, le dark net e più in generale sul tema delle sostanze psicoattive vendute online, attingendo anche a report e comunicati di organizzazioni internazionali, agenzie governative, ricercatori che si occupano del tema. Ometteremo quindi la descrizione di passaggi o sistemi che potrebbero risultare realmente utili o determinanti per l’acquisto online. È bene infine aggiungere che tutti i servizi o software di cui parleremo sono legali, nella maggior parte dei casi sono stati creati e sviluppati per il mondo militare e poi sono diventati d’uso civile. Come sempre è l’uso che ognuno di noi può farne a tracciare il margine di legalità e, in alcuni casi, di pericolosità. La finalità di questi servizi giornalistici, del resto, è puramente informativa e di approfondimento, nell’ottica della riduzione del danno e di una conoscenza consapevole di questo fenomeno.

Vai alle puntate precedenti:

https://www.sostanze.info/articolo/faccia-oscura-del-web-origini-svilupp...

 

 cura di Alessandro De Pascale*

 

 

FOCUS 1

Chi sono gli utenti che acquistano sostanze psicoattive sulle darknet?

 

Un dato su tutti aiuta a capire chi si nasconde dietro lo schermo di un computer per acquistare sostanze: il volume delle singole transazioni. Uno dei primi completi studi realizzati sull’argomento risale al 2016 ed è stato realizzato su commissione del governo olandese dalla sezione europea della californiana Rand Corporation. Questa società nata nel 1946 con fondi del Dipartimento della difesa statunitense si occupa di sicurezza nazionale, cyberguerra e antiterrorismo, si autodefinisce «un’organizzazione senza fini di lucro che aiuta a migliorare il processo decisionale e politico attraverso la ricerca e l’analisi». Nella ricerca in questione sul ruolo di internet nel commercio di sostanze vietate (https://www.rand.org/pubs/research_reports/RR1607.html), la Rand ritiene innanzitutto gli utenti in questione «consumatori di droghe ricreative che le hanno già usate in precedenza». Riguardo alla finalità dei loro acquisti, aggiunge che «la maggior parte delle transazioni è stata generata da annunci pubblicitari (“elenchi”) inseriti dai venditori e dal valore inferiore a 100 dollari». Quindi, secondo lo studio, data la bassa quantità ottenibile con quella cifra, i clienti «stanno probabilmente acquistando per loro uso personale». A gennaio 2016, ben 59.684 transazioni (il 64% del totale) sono per l’appunto state inferiori ai 100 dollari. Quelle che «superano i 1.000 dollari», effettuate secondo la Rand da «probabili spacciatori che intendono rivendere la merce offline» sono appena 1.728 (il 2% del totale). Tuttavia, queste ultime, rappresentano ¼ del guadagno totale dei venditori (il 25%). Quindi, anche se molte meno, sarebbero le più redditizie. Su questi numeri vanno sicuramente fatte alcune osservazioni. La prima è che si tratta di stime basate su dati reali: i market spesso riportano per ogni singolo articolo, ad esempio 5 grammi di Mdma di un certo venditore, quante volte è stato acquistato in un determinato arco temporale. Un dato sicuramente fondamentale dal quale però è impossibile determinare se un singolo utente, a fronte di un’offerta speciale o per normale convenienza, abbia effettuato 10 ordini da 100 dollari anche in volta sola, al posto di farne uno da 1.000. Falsando così il dato sugli acquisti all’ingrosso.  

 

Numero transazioni e introiti venditori, su più market nel gennaio 2016 e su Silk Road nel settembre 2013

Fonte: Internet-facilitated drugs trade, Rand Europe 2016

 

Quindi, secondo la Rand, è direttamente il consumatore finale a rivolgersi maggiormente a questo canale d’acquisto, effettuando piccoli ordini per l’assunzione propria o di un ristretto gruppo di persone. Perché, come conferma anche l’ufficio europeo di polizia Europol in uno studio sul tema (http://www.emcdda.europa.eu/system/files/publications/6585/TD0417834ENN.pdf), realizzato nel 2017 assieme all’Osservatorio dell’Ue sulle droghe e le tossicodipendenze (Emcdda), «i market delle darknet rivestono ancora una scarsa importanza per i cybercriminali di livello superiore o per la criminalità organizzata coinvolta nelle attività di narcotraffico su larga scala, in quanto tali gruppi utilizzano una efficiente e ormai consolidata loro rete logistica». Sempre secondo Europol ed Emcdda, «la frequente scomparsa dal darkweb dei market (…) potrebbe aver ridotto l’attrattiva in alcuni gruppi verso questo traffico». In altre parole, c’è il rischio costante di perdere sia il denaro investito, sia il fornitore. Variabili, queste, su cui la criminalità organizzata, nel web sommerso, e più in generale nel mondo virtuale, riesce ad avere un controllo decisamente minore. Perdendo il loro tradizionale e principale potere, quello intimidatorio basato sulla violenza che rende forti le narcomafie. La mancanza di controllo su queste variabili avrebbe recentemente minato la fiducia di molti clienti, in quanto nell’ultimo World Drug Report (https://wdr.unodc.org/wdr2019/index.html) dell’Ufficio contro la droga e il crimine dell’Onu (Unodc) si legge che «i sondaggi online indicano nel 2018 un potenziale declino del numero di utenti che acquistano droghe sulle darknet, in particolare in Nord America, Oceania e America Latina». Affermazione, quest’ultima, che sembra in parte smentita dagli esiti dello scorso Global Drug Survey (https://www.globaldrugsurvey.com/gds-2018/), realizzato dall’omonimo istituto di ricerca indipendente con sede a Londra e basato sulle risposte di un campione di circa 100mila persone nei Paesi sviluppati. Il primo dato che emerge dal sondaggio è proprio il raddoppio della percentuale di consumatori che usano internet e acquistano sostanze sulle darknet, anche se viene preso in considerazione un arco temporale più lungo: dal 4,7% del gennaio 2014 si è passati al 10,7% dello stesso mese del 2019, con aumenti riscontrati in tutte le regioni coperte. Ma guardando i dati disaggregati effettivamente emerge anche qui un calo nell’ultimo anno in tutte le sottoregioni, tranne che in Europa. Il sondaggio conferma anche trattarsi di un fenomeno recente, con quasi la metà del campione (il 48%) a riferire di aver acquistato sostanze sulle darknet nel 2019, dopo aver sperimentato questo canale di approvvigionamento nei 2 anni precedenti, un altro 29% ha invece inziato a usarlo nel 2015. A domanda specifica sul comportamento assunto dagli utenti dopo la chiusura nel 2017 da parte delle forze dell’ordine dei 2 principali market allora attivi (Alphabay e Hansa), a gennaio 2018 soltanto il 9% ha dichiarato di aver smesso di usare le darknet, la maggioranza non si è sentita toccata dall’operazione (57%), altri hanno solo modificato le tecniche impiegate (19%) o navigato meno frequentemente (15%). L’attività repressiva sui market, sembra quindi preoccupare poco gli attuali utenti, anche se potrebbe aver scoraggiato i nuovi dall’affacciarsi a questo mercato.   

 

Le risposte degli utenti dei market al Global Drug Survey 2018 sugli effetti nel loro utilizzo dopo la chiusura l’anno precedente di Alphabay e Hansa

Fonte: World Drug Report 2019, Unodc

 

Ma chi sono i consumatori che acquistano sostanze sulle darknet? Difficile dirlo, per l’assenza di dati. Qualche numero lo ha fornito nel 2017 Gerrit Kamphausen, sociologo e criminologo del Centre for drug research della Goethe Universität di Francoforte. Il suo studio (https://www.iska-nuernberg.de/impulse/kamphausen_fachtagung_impulse2018.pdf) è stato presentato l’anno successivo a Impuls, un «simposio per la ricerca innovativa sulle droghe» organizzato dall’Istituto per il lavoro sociale e culturale (Iska), di cui l’edizione 2020 si terrà dal 4 al 6 maggio a Norimberga (https://www.iska-nuernberg.de/impulse/index.html). Il lavoro di Kamphausen si basa su 2.833 interviste online e sull’analisi delle discussioni nei forum specializzati, riguardando ovviamente soprattutto la Germania. Dai risultati emerge che a comprare sostanze sulle darknet sono piuttosto giovani (età media 24 anni, in un intervallo 14-66), il loro livello di istruzione è relativamente alto e si tratta di persone socialmente ben integrate. Il 20% del totale di consumatori intervistati (562) aveva fatto qualche acquisto online, principalmente uomini (21%), meno le donne (14%). Su questo dato del ricorso alle darknet di 1/5 del campione, osserviamo che si tratta principalmente di giovani. Quindi di “nativi digitali”, persone cresciute con le tecnologie (smartphone, tablet, computer e internet) già di loro abituate ad adoperarle in maniera determinante, massiva e continuativa nella vita di tutti i giorni. Acquisto di sostanze psicoattive compreso. A conferma di ciò, il fatto che quasi il 70% di coloro che afferma di usare le darknet a questo scopo, riferisce di aver effettuato soltanto 1-5 acquisti attraverso i canali tradizionali (non virtuali). I motivi che spingono questi utenti a rivolgersi all’online sono la «maggiore scelta» (55%), la «migliore qualità» (54%), il «prezzo più basso» (42%) e la semplice «curiosità» (41%). Inoltre, ben il 93% degli utenti ritiene molto importante il parere dato da altri psiconauti nella scelta di un certo venditore. Le esperienze di assunzione di una determinata sostanza si trovano principalmente sui forum delle darknet, mentre sui market, per ogni singolo prodotto di un venditore, è possibile leggere i feedback lasciati dagli utenti su parametri quali qualità, livello di soddisfazione, modalità di spedizione, consegna e così via. Altro dato interessante che emerge dalla ricerca di Kamphausen è l’aumento del livello di sicurezza percepito nel ricorso a questo canale, innanzitutto per evitare la violenza del normale mercato della droga (84%). Ci sono poi qualità del prodotto e rischi per la salute (con il 71% che ritiene di aver ottenuto attraverso le darknet sostanze di migliore qualità) e la preoccupazione circa la repressione da parte delle forze dell’ordine (per il 44% il rischio è lo stesso, il 38% ritiene questo sistema più sicuro, il 18% meno sicuro).

 

 

Commenti lasciati dagli utenti di Alphabay all’annuncio di un venditore

Fonte: Drugs and the darknet, Europol-Emcdda 2017

Commenti

Argomento molto interessante.

Argomento molto interessante.

Come utilizzatore da anni del dark web, possiamo dire praticamente dagli albori, essendo stato iscritto al primo Silk Road,mi metto a disposizione della Redazione per un'eventuale collaborazione, e per fornire il punto di vista di un consumatore/acquirente.

È sempre interessante e

È sempre interessante e fondamentale il punto di vista di un attento consumatore.

Il darknet wow !!! Emozionante...

Nella punta più alta della mia personale concezione di cose fiche ... ma che davero.

Interessante si.

Interessante si.

L'evoluzione del mercato della droga e la sua attenta analisi sono fondamentali nell'ottica di un intervento mirato ad aiutare i consumatori. Se si cercassero ancora i TD in mezzo alle strade, come 30 anni fa, si sarebbe di ben poca utilità.

Aggiornarsi is the way.

Ciao Free.

grazie tirar per la tua

grazie tirar per la tua disponibilità e quella di tutti i frequentatori del sito che vorranno partecipare a questo confronto raccontando esperienze e anche ponendo domande sul dark net, come redazione siamo molto contenti vi siano commenti e post su questo. è questo il nostro intento con la pubblicazione di questi approfondimenti realizzati con il progetto INDICI, vorremmo infatti costruire una rubrica fissa su questo tema dato che come si vede sempre più chiaramente il web rappresenta un altra strada su cui lavorare con i consumatori e il dark net probabilmente una strada emergente.

stefano bertoletti - la redazione

Ciao Stefano,

Ciao Stefano,

allora, per iniziare a parlare di Mercati dark Web, comincerei con il raccontare la mia esperienza, ed i motivi che mi hanno spinto verso questi canali, piuttosto che verso i tradizionali.

Come accennavo uso il darkWeb praticamente da quando è nato, nel 2012 ero infatti iscritto al primo Silk Road.

Negli anni si è susseguita la corsa di vari governi ed  enti di polizia a chiudere i mercati, che via via vengono riaperti, anche se le pene che vengono commissionate agli amministratori sono altissime ( Ross Ulbricht, il creatore di silkroad, è stato condannato all'ergastolo). Questo perché la resa monetaria è enorme, il sito trattiene infatti una percentuale su ogni transazione.

I motivi per cui io li usavo erano principalmente la qualità della merce, la possibilità di recensire e lasciare feedback ai venditori, e la maggior sicurezza percepita, rispetto al rifornirsi in piazza.

Ho sempre acquistato minime dosi per uso personale, ma in tutti questi anni non ho mai avuto alcun problema giudiziario. Mi è capitato alcune volte di non ricevere il pacchetto, ma senza alcuna conseguenza.

Ne parlo con questa tranquillità perché attualmente ho smesso di assumere droghe, e non acquisto quindi più nulla.

Se c'è qualche tema in particolare che volete e ritenete che possa affrontare, ditemelo e lo farò.

Un saluto a tutti

 

Un aspetto particolarmente

Un aspetto particolarmente rilevante dei mercati del Dark Web, è l'enorme differenziazione dell'offerta, in parole povere si trova di tutto. Questo è anche uno dei motivi per cui tanti vi si approcciano.

Questo però comporta una grande pericolosità, soprattutto quando si va a parlare di oppiacei ad alta potenza, come Fentanyl, Etonitazene e relativi analoghi.

Ci si può infatti avvicinare per curiosità, per poi rimanerne invischiati, e capita molto più frequentemente di quanto si creda.

Queste sostanze infatti, avendo un'altissima affinità di legame coi recettori oppioidi, ne provocano molto velocemente l'internalizzazione,ovvero la tolleranza aumenta a livelli incredibili, e molto velocemente. E questo comporta il fatto che non si senta più alcun effetto con l'eroina, ma si debba salire sempre più sulla scala di potenza, con enormi rischi per la vita.

Mi è capitato di parlare, virtualmente, con utenti che dopo essere arrivati a consumare 100-150 mg di fentanyl al giorno, passano al carfentanyl, un medicinale ad uso esclusivo veterinario, potente 4000 volte più dell'eroina, usato per sedare animali di grandi dimensioni, come bufali od elefanti, a dosaggio di 1 mg al giorno. Si può intuire quanto sia difficile dosare con precisione dosaggi cosi bassi ( anche usando scale volumetriche), e quanto sia mortale anche il minimo errore. Eppure c'è gente, di una certa cultura tra l'altro, che lo usa, ve lo assicuro.

Tutte queste sostanze sono quasi impossibili da reperire in strada, almeno in Europa, ma si trovano con facilità sui mercati del darkweb.

Ho accompagnato un ragazzo

Ho accompagnato un ragazzo doppia diagnosi in una comunità psichiatrica da cui poi è fuggito , lui si è rovinato completamente con qualcosa che ha reperito nel darkweb ma di cosa non ho la più pallida idea.Irrecuperabile : comunque. Voce metallica  ,sguardo assente ,pensieri distorti.

Le sostanze reperite nella parte scura del web sono molecole sconosciute ed anche per le cure si brancola totalmente nel buio.

Non è una cosa fica , in effetti. È un prodotto dei giorni nostri ... un prodotto che produce ed amplifica orrore e disagio sociale e che andrebbe fermato.

Aggiornarsi Is the way ?

Aggiornarsi Is the way ?

Si tu ti aggiorni da consumatore è vero Tirar ...io mi aggiorno in un altro way ...

Anche io voglio aiutare i tossicodipendenti  ma non facendo il piccolo chimico ...(non più....)

 

Qualunque droga che si compra

Qualunque droga che si compra illecitamente è sconosciuta nella composizione reale.

La differenza tra il comprarla in piazza e sul dark web, è che nel secondo caso puoi avere, grazie ai feedback di altri utenti, molto più un'idea di cosa realmente sia.

Poi che ci siano in vendita sostanze pericolosissime, l'ho detto sopra.

Io non ho alcun bisogno di aggiornarmi, e infatti io non lavoro per la Redazione, e non ho fatto io questa ricerca. Mi limito a portare il mio punto di vista e il mio contributo.

Contento per te e per la tua strada, aiuta come meglio credi, nessuno te lo impedisce. 

Ciao  

Da quello che appare dal ligh

Da quello che appare dal ligh-web sembra che tra te e la Redazione ci sia una relazione "duratura e stabile " hahahahah ... XD.

Scherzo ; e poi del resto poco mi interessa.

Spero solo che certi contributi non contribuiscano a creare invece un effetto opposto ...  con la teoria di fare informazione nella pratica molti utenti on-line potrebbero conoscere un nuovo modo di concedersi al degrado che prima gli era totalmente estraneo.

Io invece farei informazione sui gruppi di auto-aiuto,sui supporti psicologici ,sulle comunità gratuite a cui ciascun tossicodipendente può fare riferimento... ma in questo sito certi suggerimenti ...... (((

Vabbè 

Con questo spero di darmi nuovamente dal sito per altri mesi :dileguarmi  e disperdermi tra coloro che su strada e sui libri aggiungono un piccolo contributo al problema comune nel loro limitato spazio. 

Sono ritornata qui dopo mesi per casualità :perche' nella settimana didattica ho tempo...

Ciao Tirar.

 

 

 

Spero solo che certi

Spero solo che certi contributi non contribuiscano a creare invece un effetto opposto ...  con la teoria di fare informazione nella pratica molti utenti on-line potrebbero conoscere un nuovo modo di concedersi al degrado che prima gli era totalmente estraneo.

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Su questo sono pienamente d'accordo con te, e infatti ho esposto questi miei dubbi privatamente alla Red.

Però è anche vero che cercando di non dare indicazioni specifiche, ma generali, si possa fare riduzione del danno per chi già usa queste vie.

Il tuo contributo e il tuo punto di vista, compreso quello dei gruppi, ritengo sia altrettanto utile, e che si possano fare entrambe le cose contemporaneamente.

Magari se ne parli con la Redazione potrebbero dedicare uno spazio anche a quello.

Ciau

ciao a tutti ringraziandovi

ciao a tutti ringraziandovi per i post precedenti mi pare importante ricordare che sostanze.info, per sua natura ,ospita molti tipi di contributi che hanno a che fare con esperienze e problemi legati al consumo di droghe, si può infatti aprire una o più discussioni su modalità di trattamento o forme di aiuto e di auto aiuto per affrontare problemi legati alla tossicodipendenza, come di fatto è già ampiamente avvenuto nella storia del sito. Questa possibilità costituisce il corpo stesso del sito e gli da vita quotidianamente, Come redazione abbiamo la libertà di lanciare discussioni su temi che ci sembrano importanti e emergenti. il dark net è uno di questi e ci pare importante approfondirlo per aumentare il livello di conoscenza e di consapevolezza nelle persone che frequentano questo spazio di discussione e di informazione. IL dark net è sicuramente un fenomeno emergente che preoccupa molti e anche noi per aspetti diversi, alcuni messi in risalto chiaramente da Tirar ; riteniamo che la questione non sia risolvibile in modo semplice con "andrebbe vietato" o "evitiamo di parlarne per evitare di invogliare le persone a usarlo" siamo convinti che questo tipo di atteggiamento si è rivelato assai controproducente nel passato, creando di fatto l'effetto contrario. Quindi con l'obiettivo di sfatare il fascino oscuro del web abbiamo deciso di aprire uno spazio di approfondimento dedicato.

Anche nel caso della persona di cui si faceva cenno nel post

"Ho accompagnato un ragazzo doppia diagnosi in una comunità psichiatrica da cui poi è fuggito , lui si è rovinato completamente con qualcosa che ha reperito nel darkweb ma di cosa non ho la più pallida idea.Irrecuperabile : comunque. Voce metallica  ,sguardo assente ,pensieri distorti."

mi pare che uno dei problemi emergenti è proprio la "disinformazione",  "la mancanza di consapevolezza" e una "leggerezza nella sperimentazione di cose sconosciute." Su questo si può fare qualcosa fornendo strumenti ai consumatori per ridurre i rischi e forse nel caso del darknet anche per limitare la libertà dei venditori di vendere qualsiasi molecola sconosciuta per altre conosciute e rischieste sul mercato come fanno alcuni progetti europei  tipo "Energy Control". Aspetti che verranno appunto approfonditi negli articoli successivi.

quindi nel rispetto delle priorità e degli interessi di ognuno a nostro avviso  informazione "is the way " a patto che sia informazione critica.

stefano bertoletti

redazione sostanze.info

Certo Dott. Bertoletti ...

Certo Dott. Bertoletti ...

È certo che non parlarne tipo tabù è controproducente ma potrebbe essere controproducente anche parlarne come qualcosa che crea "fascino" ,appunto,volendo invece inseguire lo scopo opposto.

Il problema è sempre il web in cui ogni lettore percepisce il messaggio in modo soggettivo : magari ponderare bene ciò che si scrive.

Se un tossicodipendente legge che in rete può reperire fentalin senza essere per giunta neanche perseguito dalla legge beh ...che dire...ha trovato il paese dei balocchi !!! Non crede ???

Non deve neanche scendere giù in piazza...

Comunque è scontato dire che il fenomeno va fermato , certo.Ho scritto una banalità...ma certo mettere un punto su quanto sia dannoso piuttosto che su quanto sia semplice l' acquisto l ho trovata una bella idea.

E visto che attualmente la situazione è che nell' ambito tossicologico non si sa dove andare a parare (non solo per il darknet ma per tutte le nuove sostanze che circolano...) tentare di lanciare un messaggio che c è speranza tramite i mezzi per giunta gratuiti che si hanno a disposizione...

I gruppi di autoaiuto in questo sito non vengono quasi mai citati se non da noi utenti : parlo di Narcotici Anonimi Alcolisti Anonimi e i dodici passi in generale ... in America ed in tutto il mondo le percentuali di persone pulite e "rinnovate" sono altissime...a prescindere dal tipo di sostanze usate.

Il metodo Minnesota (3 mesi di comunità più gruppi di autoaiuto-12 passi ) sta salvando tantissime persone...ma qui è sconosciuto completamente e anche non molto accettato.

ciao, solo per completare le

ciao, solo per completare le tue considerazoni. Forse sei nuovo del sito o forse non hai l'abitudine di leggere le risposte che danno i nostri medici ai lettori, ma in molti casi abbiamo consigliato sia il ricorso ad AL-ANON sia a Narcotici Anonimi, entrambe ottime realtà nazionali per l'ausilio alla cura delle dipendenze

Se un tossicodipendente legge

Se un tossicodipendente legge che in rete può reperire fentalin senza essere per giunta neanche perseguito dalla legge beh ...che dire...ha trovato il paese dei balocchi !!! Non crede ???

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Non è tutto cosi semplice come si crede. 

Innazitutto ci vanno delle conoscenze informatiche che non tutti hanno, parliamoci chiaro, tanti TD "da piazza" non sanno nemmeno usare lo smartphone, figuriamoci accedere a TOR, acquistare criptovaluta ecc ecc.

Poi se ti vai a leggere la cronaca, hanno beccato ( e arrestato) più di una persona che si era fatta arrivare una piccola dose di fentanyl dal Dark Web. Questo perchè il problema Fentanyl è molto sentito, soprattutto in America (dove risiedono gran parte dei venditori di tale sostanza), e avendo una altissima potenza, anche una dose minima permette teoricamente di fare moltissime dosi, e quindi l'uso personale va a farsi benedire. Per capirci 0,6 grammi di fentanyl vengono dalla legge equiparati a 30 gr di eroina.

Secondo me parlarne è utile proprio a levare la curiosità di provare porcherie come il Fentanyl e similari.