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Il «rave» come capro espiatorio

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Stefano Bertoletti commenta per la rubrica di Fuoriluogo sul Manifesto del 4 maggio 2011 la vicenda dell'aggressione ai carabinieri a Grosseto.

Fuoriluogo - Due carabinieri sono stati massacrati a bastonate per un ritiro di  patente che stavano effettuando dopo l’alcoltest: l’aggressione barbara avvenuta a Manciano, vicino a Grosseto, da parte di quattro ragazzi (tre minorenni) ad un posto di blocco colpisce per il grado di violenza e per la dimensione di rabbia folle che rivela. E’ però sbagliata  l’associazione fatta dai media (e da politici importanti come il presidente della Regione Toscana) con la presenza di un rave party nella zona, come se questo fosse il vero responsabile dell’episodio. Ero presente a quel rave come operatore del Progetto Extreme, che, insieme ad altri servizi di riduzione dei rischi sul territorio nazionale, riesce ancora a raggiungere questo tipo di eventi divenuti sempre più rari e nascosti: il “Pasquatek”, un technival storico quest’anno alla sua prima edizione in Toscana, è iniziato sotto la pioggia nella serata del 23 Aprile per durare fino al 25 in un’area privata concessa agli organizzatori, una radura piuttosto ampia circondata da boschi. Partecipavano 500 persone, progressivamente in aumento: una situazione complessivamente tranquilla e gestibile, con una presenza di forze dell’ordine efficiente ma discreta e non scoraggiante per chi voleva vivere l’evento. Quanto all’aggressione ai carabinieri, si è scoperto che i ragazzi autori del fatto erano sì diretti al rave provenienti da una discoteca fiorentina, ma non l’hanno mai raggiunto. Un aspetto che non cambia assolutamente la gravità dell’episodio, ma rende insensata la rappresentazione fornita da tutti giornali: il rave è stato messo sul banco degli accusati, indicato come l’origine dell’episodio criminale.
Non vi è invece relazione tra l’aggressione e il rave e, su un piano più generale, ci appare semplicistico e rischioso considerare i rave, insieme ad altri ambienti del divertimento, come un problema da risolvere, banalmente, proibendo. Il che non toglie che si debba riflettere seriamente sulla crescita degli episodi di violenza negli ultimi anni sia negli ambienti del divertimento che in altri ambienti pubblici, piazze, stadi: sembra diffondersi (anche) tra gli adolescenti un sentimento di rabbia che spesso sfocia in violenze a volte dure e imprevedibili, insieme a una incapacità di riconoscere limiti, leggi o di rispettare coloro che li devono tutelare. Senza affrontare questi temi non è possibile garantire seriamente sicurezza ai cittadini e alle forze dell’ordine quotidianamente impegnate in strada.
Anche per i rave e le feste autorganizzate qualcosa si può fare. La maggioranza sia degli organizzatori di eventi che dei frequentatori è disponibile –penso-  a collaborare per modificare gli aspetti maggiormente rischiosi che possono compromettere l’andamento delle attività e della vita quotidiana. Per questo pare una buona idea quella suggerita dal Presidente della Regione Toscana, di varare leggi regionali che possano regolare in modo più preciso eventi e manifestazioni come i rave party: a patto che questo significhi pensare a come rendere accessibili spazi pubblici o privati per svolgere questo tipo di manifestazioni rispettando regole precise riguardo alla gestione dello spazio con i servizi necessari per la loro sicurezza. Attualmente questo non accade, perché le leggi vigenti e le attuali politiche di divieto rendono praticamente impossibili i rave: tanto da aver creato la progressiva fuga nel “sommerso”degli eventi, che avvengono ormai in situazioni di totale occultamento e in assenza di ogni criterio di sicurezza. In altri casi, come a Manciano, i rave si tengono in spazi privati presi in affitto, al pari di altri eventi che però non subiscono gli stessi processi di stigmatizzazione.  Seguendo questa strada, le Regioni interessate potrebbero, come si è detto, avere la sorpresa di trovare una disponibilità anche da parte di chi organizza questo tipo di eventi e la comprensione da parte di coloro che li frequentano, non più costretti a nascondersi. Sarebbero ben disponibili anche gli operatori dei servizi di riduzione dei rischi, che ormai da più di un decennio lavorano concretamente per garantire la salute pubblica. Anche in quei contesti del divertimento dove a qualcuno sembra inutile intervenire, preferendo la (assai pericolosa) scorciatoia della proibizione.

Commenti

MMM

@ anonimo: Che botta hai? nell' articolo c'è scritto che nn tornavano dal pasquatek ma da una discoteca -.-

Re: Il «rave» come capro espiatorio

rave o non rave è pur sempre un'attrazione per chi usa sostanze stuperfacenti.Trovatene uno in cui non ci sia uso di droghe.E' vero che non tutti le usano allora siano proprio queste ultime a contribuire la chiusura di questi zoo umani.

Re: Il «rave» come capro espiatorio

Se tu non sei d'accordo con una certa mentalità il tuo commento appare in linea con il tuo pensiero, ma non credo sia ragionevole imporre una qualunque forma di pensiero, che in quanto tale è propria e di nessun altro, ad altri che invece preferiscono quel tipo di feste, con quelle caratteristiche e quel tipo di persone che si possono incontrare ad un rave.
l'imposizione della chiusura sarebbe giusta per te e tranquillizzante per il tuo stile di vita, ma sambrerebbe proprio quello che è, un'IMPOSIZIONE, a coloro che vogliono godersi ogni tanto l'atmosfera di un rave ben organizzato. Ragiona sul fatto che considerare "...zoo umani." l'insieme e le tipologie di persone presenti solitamente nei rave, espone il tuo pensiero che ti pone, nella tua mente, superiore alle persone frequentatrici della festa in questione e questo è senza dubbio un'ideologia che si avvicina quanto piu' possibile a quello che con probabile sdegno chiameresti fascismo.
per chi vuole sentire una voce piu' autorevole della mia, riuscendo a distaccarsi dalla propria preferenza politica, propongo un'intervista di Marco Pannella al link qui sotto:
http://www.youtube.com/watch?v=KELj4_6QkQA
buona visione e buona istruzione a tutti

ShiVa

Re: Il «rave» come capro espiatorio

shiva ma vai a farti un giro va...finiamola di etichettare fascisti chi è contro le droghe e comunisti che si spinella o si buca perche' e' un "intellettuale", ste fandonie valle a raccontare al ragazzino di 20 anni non a gente di over 40 anni!

Personalmente non sono ne' fascista ne' comunista, la politica ultimamente mi fa davvero schifo, Pannella e' un oratore e non sono d'accordo su quasi niente che va predicando perche' non sono per il buonismo esasperato, liberta' per i detenuti ecc. ecc. sicuramente ripulire le galere e dare vite piu' dignitose senza stipare tutta quella gente e' un 'ottima alternativa ma non che uno ha commesso un reato e lo liberiamo perche' c'e' l'indulto o pallonate del genere e ci troviamo le strade strapiene di delinquenti tra stranieri e italiani.

Sono anch'io contro i rave, non hanno niente di bello ne' di affascinante, vuoi ascoltare la musica o un certo tipo di sound? perfetto ! Lo puoi fare senza mettere a repentaglio l'altrui vita (sappiamo tutti quanta gente c'e' rimasta secca ai rave) quindi senza moralismo ti dico che non ho nessuna tolleranza ne' per le droghe ne' per questo genere di ragionamenti, rispetto la tua visione ci mancherebbe ma non LA CONDIVIDO, istruisciti tu e soprattutto fai l'uomo(donna) cresci prenditi le tue responsabilita' e non trovare scuse idiote per "farti".

Over40

Re: Il «rave» come capro espiatorio

Certo che tu sei il più figo, normale e sano di tutti eh? Nei rave ci pascolano gli animali, chi per vari motivi è costretto a pagare per fare sesso è uno sfigato da compatire e prendere per il culo...ma va a fare la sentinella in piedi va, che trovi gente del tuo stampo lì! io non ho 40 anni ma 34 e di rave ne ho girati un bel po'anni fa e sinceramente non ho mai visto una rissa, non mi sono mai dovuto preoccupare che qualche bastardo tamarro (spesso fascio) si inventasse una scusa per mettermi le mani addosso mentre in discoteca ho preso delle pizze in faccia da 3 persone perchè passando nella folla avevo messo una mano sulla spalla a uno di loro mentre passavo e ho visto innumerevoli volte risse da wrestling a,erocano con tanto di sedie spaccate e posaceneri in faccia.Certamente pure ai rave ci sono momento di degrado e pure ai rave al mattino vedi tanta gente scassata e pure lì, come ovunque c'è musica e alcool o altro insieme c'è chi esagera e finisce male, io dopo qualche anno mi sono rotto e non mi dovertivo come prima e ho abbandonato la scena, ma la ritengo lo stesso un'importante forma di aggregazione, divertimento e, volendo ricerca sugli stati di coscienza e sulle sostanze, senza contare che a differenza delle discoteche, dove al massimo trovi un volantino della up, spesso in quei posti i volontari organizzano dei punti di analisi delle sostanze e distribuiscono acqua in bottiglia gratuitamente (cosa che altrove te la sogni) e questo, per esempio, riduce almeno di un
po'la possibilità che si assumano veleni o cose sgradite o che si schiatti per un colpo di calore...
Non sono nemmeno daccordo con chi propone una specie "rave" istituzionalizzato, con regole e accordi col comune e gli sbirri (non posso chiamarli in altro modo dopo certe esperienze) perchè il concetto stesso di taz su cui sono nati e si fondano questi party è la creazione temporanea di spazi sociali fuori dal sistema corrente e dalle logiche commerciali che per chi vi partecipa e opera inquadrano e frustrano la spontaneità dei luoghi di svago convenzionali. Puoi non essere daccordo e non piacerti ma il rave è quello, se no è altro, è una festa qualunque, quindi chi vuole inquadrare quelle feste vuole che smettano i rave, non li vuole "migliorare", passo e chiudo

Re: Il «rave» come capro espiatorio

se potemo racconta' n sacco de strunzacchiate ma alla fine se ve fate "VE PIACE" ALMENO inizialmente poi sara' na malattia na rogna n'abitudine famo pure i simposi ma la droga non ve vola in bocca aooo ne' nelle vene, e' una vostra scelta e mo so cazzi vostri e gratteveli

Re: Il «rave» come capro espiatorio

Per la redazione

è possibile scrivere ad un utente registrato qui?
so che non volete scambi di mail ecc ma come si fa per comunicare con un utente, potete recapitare voi un messaggio? mi piacerebbe scambiarci opinioni, tutto qui.
grazie.

Alex

Re: Il «rave» come capro espiatorio

Ma quanta ignoranza a sto mondo è proprio il veleno dei popoli spaccare la testa a chi giudica e fa ragionamenti da schifo,proprio non gli fotte minimamente del prossimo e non provano nemmeno a capire i sentimenti,ma è una ruota che gira la vita hehe.......

Re: Il «rave» come capro espiatorio

i rave li giudicano sbagliati solo perche' sono liberi e nn costano 30 o 40 euro come i party legali come il movement,la gente e' ovvio che si droga per evadere o per abitudine in queste situazioni,ma ho visto molti piu tossici in giacca e cravatta sedersi ai poker prive' cn 2000 euro davanti e tirare fuori pietre di coca da 20 grammi da tirare un po' per volta in nottata...l'unica dipendenza impossibile da debellare di questo pianeta è quella dal denaro e dagli interessi economici legati a ogni aspetto del vivere in una societa' ''moderna''.

Re: Il «rave» come capro espiatorio

oooh la!e che cazzo ma veramente pensano che i tossici siamo noi?!Beati loro,ma non sanno che i veri sono chi ha il culo stra pieno????Noi ci proviamo,ma senza successi,è una battaglia persa siamo i wanna-be td:)Se sapeste cari miei,se sapeste!Che ingenuità,anche l'ignoranza è una scelta inizialmente signor io sono contro le droghe come se questo cambiasse qualcosa

Re: Il «rave» come capro espiatorio

semplicemente i signori legislatori o le persone ''perbene'' nn vogliono vedere la realta',anche io sto tutto il giorno in giacca e cravatta a fare la mia attivita 'professionale, ma sono solo pochi anni che ho deciso di stare senza sostanze poi a parte l'eroina ho veramente fatto schifo fino ai 30 anni.La scelta di smettere è stata solo dettata dagli enormi danni che la droga in particolar modo la cocaina ha fatto su amici,ex compagne e colleghi, oltre la dipendenza assurda da gestire e i danni fisici e alla salute.Poi la droga piace e ti diverti di piu in certe feste,a chi ce la vogliono raccontare che dire no è il vero sballo,sta solo a noi decidere di rientrare dentro i canoni di una vita sana ...e dedicarci a altro come lo sport,le donne o i videogiochi..prima che non sia troppo tardi.

Re: Il «rave» come capro espiatorio

Mai assistito a risse nei rave Party posti più tranquilli non ne conosco in ambito di eventi.. La gente si fa i cavoli suoi...In discoteca andato due volte risse permanenti.. Immagine contorta apparte l uso di droghe che si può fare..xhe e un problema personale..

Re: Il «rave» come capro espiatorio

L'articolo è del 2011, ma ho visto che ci sono commenti anche più "recenti", e volevo scrivere la mia anch'io, nonostante il tempo trascorso.
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Non ho mai visto tanta ignoranza tutta insieme nei commenti a questo articolo. Gente che viene qua a dire che i rave sono il male, che sono posti di merda, che andrebbero chiusi, che sono frequentati da degenerati, ecc. ecc.
Ma oooooh, chi vi credete di essere?? I custodi della morale???
Io a un rave ci sono stato, anni fa, insieme a un mio amico (non ci dissero che era un rave, pensavamo fosse una festa normale). Quando siamo arrivati e abbiamo capito siamo comunque rimasti, ci siamo fatti solo un paio di canne e basta, mente gli altri si facevano di tutto. Indovinate un po'? L'atmosfera era comunque tranquillissima (lo era anche prima delle canne, per i malpensanti). La gente era tranquilla, a contrario di quello che succede nelle discoteche, dove ci vanno i fenomeni che pensano di essere qualcuno e vanno lì per farsi vedere e dimostrare qualcosa agli altri e a se stessi; al rave, viceversa, non c'era aggressività, nessuna rissa, nessuno che rompeva il cazzo, nessuno che veniva a far dei problemi perché gli sembrava che lo avessi guardato storto, nessun "fenomeno" intasato di coca che doveva essere ridotto alla ragione a suon di cazzotti dai buttafuori, niente atteggiamenti da sbruffoni da maschio alfa di 'stocazzo (stile branco di gorilla) per "impressionare" delle tipe probabilmente cerebrolese la cui approvazione deriva da quanto hai il bicipite grosso e da quanto urli forte.
Come ha detto un altro utente, questo genere di problemi saltano (chissà perchè!) sempre fuori nelle discoteche, dove le persone bevono come bestie e si intasano di coca e poi creano problemi e diventano ingestibili.
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Dite di voler proibire i rave: perché allora non chiudete tutte le discoteche? I problemi maggiori, come detto, si riscontrano proprio lì. Oltre alle risse, è dalle discoteche che fuoriescono frotte di soggetti ubriachi fradici che si vanno a spalmare contro alberi o altre auto innocenti. I rave sì e quelle no? Maddai, per favore.
Se non vi piacciono i rave, allora non andateci, ma non è giusto proibirli in nome di un'ipocrita "morale" indefinita, che assume le forme che voi volete darle a seconda di quanto vi fa comodo. Perchè le droghe sintetiche no, i rave no, però la gente intasata di coca no problem, l'alcool a fiumi no problem, le discoteche no problem, ecc. Vi rendete conto, sì, che la "morale" che predicate è una proiezione distorta di ciò che vi piace o non vi piace, e non ha nulla a che fare con ciò che è giusto o meno per la società? Dite "quello no perché è sbagliato", quando in realtà dentro di voi è un "quello no perché non mi piace".
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Chi va ai rave si droga. Vi passa per l'anticamera del cervello che forse, FORSE, chi si droga ai rave si droga anche durante la settimana (magari con sostanze diverse), in compagnia o da solo? Che un td non aspetta certo che arrivi un rave a dargli la "scusa" per farsi, ma trova validi motivi per farlo ogni santo giorno? E che quindi proibire i rave non avrebbe assolutamente NESSUN EFFETTO sulla questione "droghe"?
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Scusate lo sfogo, di solito mi esprimo in maniera più civile, ma questo concentrato di ignoranza e cazzoneria condita con dialetto romanesco e sbandamenti pseudo-fascisti da "over 40" mi ha fatto veramente girare le palle. Gente che ha la faccia tosta di dirti che se ti piace una certa musica te la devi ascoltare per i fatti tuoi e non andare alle feste, ma roba da matti (come diceva la buonanima di Mike Bongiorno)... e poi si indignano se gli dai dei fascisti!
Personalmente, i rave non mi piacciono: ci sono stato una volta, e non ci tornerei mai più. Ma è una questione di gusti personali, non mi sognerei mai e poi mai di proibire i rave solo perché non mi piacciono, e troverei ingiusto e stupido che le persone a cui piacciono debbano rinunciarci solo perché alcuni fenomeni custodi di una morale fatta a propria taglia e misura decidono che "è sbagliato andarci".

Re: Il «rave» come capro espiatorio

Ciao,
premetto di non esser certo un proibizionista, e di averne girati parecchi di rave nei primi anni '00, l'ultimo è stato Pinerolo 2007, decisamente un gran finale.
Però se vogliamo analizzare la questione rave analiticamente, non possiamo non tenere in conto che il rave si nutre di illegalità, e forse è proprio questo il bello: suolo occupato, nessun controllo di polizia, nessun costo d'ingresso, libertà assoluta in tutto.
Ho visto scene di veri e propri bazar della droga, bancarelle con cartelloni espositivi del menù offerto, con tanto di prezzi e sconti per acquisti cumulativi.
Poi pienamente d'accordo sul discorso persone e risse, ma non possiamo dire che l'opinione pubblica sui rave sia dettata unicamente dal fatto che "non piacciano". Semplicemente non sono voluti perchè sono illegali, in tutto.
Ma se fossero legali, sarebbero davvero la stessa cosa?
Sono stato al Kappa Future Festival a Torino l'anno scorso, un perfetto esempio di "rave legale": Costo non certo esiguo (d'altronde l'affitto del suolo gli organizzatori lo pagano, e anche caro), cosi tanti poliziotti in borghese da riempire 1/3 del "locale", orario stabilito perché ovviamente i musicisti devono avere regolare contratto con orari stabili per legge, ecc ecc.
Dunque il dilemma è questo: vogliamo davvero che i rave siano legali ed accettati pubblicamente al pari di eventi quali il Kappa, oppure li preferiamo liberi ed illegali, ma chiaramente demonizzati dal bel pensiero?

Re: Il «rave» come capro espiatorio

Ciao TPM!
Sì, su questo sono d'accordo: la "illegalità" del rave è uno dei punti di forza del suo fascino, così anche come il consumo di droghe che si effettua al suo interno.
Sono andato un po' fuori percorso, col mio post: più che una proposta di "legalizzare" i rave (che porterebbe tutte le conseguenze che hai esposto), il mio sfogo era una risposta a tutti i soggetti che nei commenti attaccavano i rave e chi li frequenta, sputando sentenze e sparando ad altezza uomo.