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Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia di crack

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Sono una 32enne che cammina sul filo del rasoio. Buona famiglia, una situazione serena, eppure ho sempre fatto uso di sostanze anche se saltuariamente. Tre anni fa, dopo un periodo di sobrietà, sono ricascata a fumare crack e da due anni ormai lo faccio spessissimo, mai superati i 15 gg senza fumare. Mento in continuazione, agli altri, a me stessa. Sono arrivata a fare cose ridicole, pesanti, ad umiliare me stessa e devastare la mia autostima. Per poi sentirmi onnipotente quando sto fatta e non mi faccio mai beccare. Sto buttando all’aria le opportunità che mi ha dato la vita, ancora non tutto è perduto ma sento che andare avanti così non potrà durare a lungo. Mi sento incredibilmente sola con la mia schiavitù e ho paura che se chiedessi aiuto perderei tutto ciò che ho gelosamente tenuto a distanza dalla mia dipendenza. Tuttavia allo stesso tempo so che vivere una vita scissa in due non mi porterà molto avanti. Inoltre quando mi drogo ho amplificate paranoie di ipocondria che forse una fondatezza la hanno. Non so dove sbattere la testa, mi sveglio la mattina e il mio primo pensiero va al crack. Vado a dormire e il mio ultimo pensiero va al crack. Non ho più una vita autentica e pensare che sono un’ipocrita mi annienta.

Commenti

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Ciao,
ti capisco perfettamente, in molti punti mi ritrovo nel tuo vissuto.
Cambia la sostanza d'elezione ma alla fine poco conta.
Posso però dirti una cosa, ho usato anche io cocaina e crack, negli ultimi anni con molta frequenza, 1-2 volte a settimana, seppur non ci sia mai andato sotto, perché in fondo non mi piaceva ( e perché lo facevi allora, direte voi? Punto di vista correttissimo, ma che solo un TD può capire), dall'Inizio di quest'anno ho smesso, di colpo e risolutamente, e posso dirti che sto molto meglio, anche in ambiti che non avrei mai creduto: a lavoro ho molta più motivazione, lavoro veramente meglio, e il mio sistema immunitario è migliorato enormemente, fino all'anno scorso mi ammalavo di influenza e raffreddore almeno 3-4 volte a stagione, da quando ho smesso non ho più preso nulla.
Insomma, prendi veramente in considerazione l'idea di smettere, vedrai che starai molto meglio!
Un saluto

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Ciao Tirar e grazie per la tua risposta!
Purtroppo come dicevo nella mia testimonianza ho smesso e ripreso tante di quelle volte e anche per periodi molto prolungati... ma comunque alla fine ci ricasco sempre. Unica cosa il tunzo mi abita a meno di 5 minuti a piedi da casa e lavoro da casa... un delirio!!!
Ho troppe cose in ballo da preservare, non ultima la mia salute, amor proprio, autostima... ma come giustamente dicevi se non fossimo TD non saremmo contorti!!
Grazie e teniamo duro

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Dannatamente bravi. Ho chiesto alla psichiatra del sert di darmi un antidepressivo per contrastare il down che ho avuto. Ho una paura fottuta che mi levino mia figlia anche se io me ne occupo al meglio di quanto posso. Sarebbe qualcosa che mi devasterebbe e sono certa creerebbe in lei un trauma irreversibile.
Io mi sono rivolta spontaneamente al sert in cerca di aiuto, questo potrebbe essere un fattore a mio favore per dimostrare che voglio essere una madre migliore? Sono così triste.

Ciao anche se tardi ma voglio

Ciao anche se tardi ma voglio risponderti.

Io da due anni sono ricaduto nella coca in vena.La trappola è nel fatto che il malessere che si prova dopo essere diventati dipendenti quando si è senza è cosi forte subdolo duraturo che si ricade in continuazione,senza rendersene conto ci si autodistrugge e non si vede più un'alternativa.Devi riuscire a trattenerti solo il tempo ti può curare .trova un compromesso non cosi distruttivo ,ma tieni a mente che ogni volta che riusi torni punto e a capo. Io sono in cerca di un compromesso una sostanza legale che riesca a darmi la forza per allontanarmi .Ho quarant'anni alle droghe ne ho regalati già troppi di anni.Scrivimi se ti và

 

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Sono felice per te cara amica. Ho 51 anni e mi sono drogato dall'età di 25 fino a 37 e passa (Cocaina ed eroina). Ero esattamente come hai descritto te, e voglio sottolineare
che se ne uscirai,, apprezzerai la vita molto di più, perchè quanto ti fai di crack tutto viene dopo ed è di poco conto, anche il proprio orgoglio. Tu sei ancora giovane ed hai una vita davanti a te. Un sacrificio che devi fare, non è solo quello di stare lontana dalla sostanza,, ma stare lontana da chi ne fa uso, e di chi può ricordarti o collegarti con la sostanza. Lo so che è difficile dare un taglio agli amici,, ma sappi che non sono quelli i veri amici, quindi non perderai nulla. Non pensare allo sballo, ma pensa a quando lo sballo se ne scende e rimani peggio di prima.. Ti piacerebbe vivere una vita tranquilla ed essere soddisfatta di te e di ciò che fai, anche senza la necessità di pippare crack?? Non è fantascienza, o utopia,, ma la realtà di chi come te, vuole ricominciare a vivere.. .. Puoi farcela ;-)

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Grazie.
È molto difficile, penso continuamente che vorrei farne uso e che prima o poi ci ricascherò...
Però per adesso ce la sto facendo... una settimana senza fumare. Spero che diventi un mese, un anno... domani visita con psicologa e psichiatra per indagare cosa mi spinge a usare la coca... è questo che mi spaventa, non l’astinenza in se quanto il fatto che in me continua a vivere il germe di una infelicita latente che mi spinge ad autodistruggersi.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Ciao,
io credo invece che non esista nessun germe di infelicità latente. Semplicemente, tu hai sperimentato uno stato di euforia indotta, che non può essere vissuta in una condizione di naturalità, e il tuo cervello ora te la richiede.
Non necessariamente chi si droga parte da una condizione di infelicità, o deve esserlo per forza. Questo ritengo sia uno stigma sociale diffuso, ma che non abbia vero riscontro.
Sicuramente è però vero che chi soffre di infelicità cade con più facilità nella dipendenza.
Ad ogni modo devi, secondo me, lavorare su te stessa e cercare di incentrare questa tua "rinascita" su ciò che più ti rende felice, e cercare di capire quale sia veramente la cosa che più ti rende felice fare. Tutti ne abbiamo una, ma non tutti riescono a scoprirla.
Un saluto

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

il tema e'proprio li...l infelicita latente ci porta a trascinarci..e dopo un po che ti trascini cedi e ritorni.
un loop complesso...dal quale si puo uscire ma servono dei deterrenti forti, se sei libera di fare quell che vuoi sara complicato..la prima cosa e' quindi non essere libera di andare in giro e soprattutto andare in giro con ddi soldi.
passata questa prima fase( diciamo 6 mesi) poi verra un po piu semplice ma sempre allerta.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Può essere che ci ricascherai, kitty, può essere che no.
Io propendo per la seconda.
Ricordo quando l'insicurezza, figlia della perdita di controllo, mi faceva dubitare e mi rendeva fragile.
Adesso non è più così da tempo, ma all'inizio è stata dura.
Mi fa piacere leggere che ti stai curando, con l'aiuto di altri.
Penso che se saranno amorevoli e comprensivi - e se attraverso di loro tu riuscirai ad esserlo per te stessa e per altro che le sostanze - ce la farai.
In bocca al lupo
Placido

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Ci sono ricascata eccome...
Mi sento di merda perché il mio ex, con il quale ho una figlia, da quando mi sono confidata chiedendo aiuto -per amore della nostra bambina- adesso mi minaccia di denunciarmi. È stupido perché lui per primo ha un passato da cocainomane pesante (la sua grave dipendenza è stato uno dei motivi principali per cui ci siamo lasciati) e in più adesso anche se sembra stare molto meglio non mi sembra affatto che abbia smesso, anzi, una sera ha anche detto “facciamolo insieme” e ha insistito per spedirmi dal pusher... perché lui adesso la può controllare... delirante... fuori da ogni logica.
Per fortuna la psicologa che mi ha preso in cura è una persona giovane e in gamba e il suo contributo è focalizzato sul combattere l’uso anche e soprattutto scardinando delle convinzioni negative che ho su di me. Purtroppo ho un carattere iper critico, sono molto controllante, tutti vedono in me una donna forte senza esitazione né fragilità. Quando di più lontano dalla realtà.
Le persone sono cattive, le stesse con cui usavo abitualmente, che la avevano sempre (ex incluso e in capo alla lista) adesso mi puntano il dito contro, come se non avessi già abbastanza rimorsi e sensi di colpa. E li ritenevo “amici”...
Ti vedono debole e ti danno il colpo di grazia.
Domenica ultima abbuffata. Ho detto al pusher che non mi vedrà per un bel po’ (in cuor mio pensavo e sono convinta che non andrò più).
Ho bisogno di smettere definitivamente: per me, per mia figlia, per non permettere più a questi ipocriti di scalfirmi.

e tu fai figli con un

e tu fai figli con un cocainomane e perdipiu' usi tu stessa droghe???? poveri bambini in che mani irresponsabili, mettete al mondo infelici che poi vi vengono sottratti da quei "bravi" assistenti sociali che fanno danni da anni ovunque e lo sappiamo tutti come va a finire!

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Il tuo stare sul controllo degli altri ,sentirti vittima o colpevole etc etc non sono sentimenti unici,solo tuoi,ma sono sentimenti comuni a tutti i tossicodipendenti.
Soprattutto alle madri tossicodipendenti.
Questi giochi tra compagni di vita con figlia a carico sono molto,molto pericolosi.
Basta una denuncia di lui o un piccolo sospetto da parte del Serd e siete fottuti...
La bambina va direttamente agli assistenti sociali.
Qua si gioca con il fuoco tra due persone totalmente instabili in una relazione fuori controllo e una bambina al centro che non ha colpe di queste follie.
Mi auguro che le cose vadano al meglio.
In bocca al lupo.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Il tuo stare sul controllo degli altri ,sentirti vittima o colpevole etc etc non sono sentimenti unici,solo tuoi,ma sono sentimenti comuni a tutti i tossicodipendenti.
Soprattutto alle madri tossicodipendenti.
Questi giochi tra compagni di vita con figlia a carico sono molto,molto pericolosi.
Basta una denuncia di lui o un piccolo sospetto da parte del Serd e siete fottuti...
La bambina va direttamente agli assistenti sociali.
Qua si gioca con il fuoco tra due persone totalmente instabili in una relazione fuori controllo e una bambina al centro che non ha colpe di queste follie.
Mi auguro che le cose vadano al meglio.
In bocca al lupo.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Ricordo tanti anni fa, quando ancora mi dibattevo nella dipendenza attiva cercando di smettere.
Una sera, solo come me stesso e sfiduciato dai vari tentativi falliti, con l'autostima sotto i tacchi, feci una riflessione che, a posteriori, posso dire essersi rivelata decisiva.
Ebbi la consapevolezza che da solo non ce l'avrei fatta. Si affacciò per la prima volta, nella mia mente, l'idea che continuare nella presunzione che avrei potuto smettere da solo, non mi avrebbe consentito alcun progresso (costituendo piuttosto parte integrante del mio disagio).
Non so se sono “malato”, dissi a me stesso, ma forse è importante che io accetti di esserlo, in modo da dispormi a essere aiutato nella cura, condividendola passo passo.
Io so benissimo che la mia guarigione ha preso avvio in quel momento, anche se sarebbero passati altri mesi prima di stabilizzare l'astinenza. E anni per consolidarmi.
Adesso, dopo quasi 35 anni di sobrietà, confermo che quello è stato il momento topico.
Qualche decennio dopo, stante la mia perdurante curiosità, umana e intellettuale, per l'argomento, mi sono imbattuto nei Narcotici Anonimi (che ai miei tempi non esistevano) e nel primo dei 12 Passi:
“Abbiamo ammesso di essere impotenti sulla nostra dipendenza e che la nostra vita era divenuta ingovernabile”.
Praticamente la stessa cosa che era capitata a me (la “resa”), compresi gli sviluppi successivi, con la differenza che poi il mio percorso si era sviluppato in contesti codificati e organizzati in modi (per certi aspetti) un po' diversi, ma molto simili nella sostanza.
Io penso che sia molto importante (come lo è stato per me) l'aiuto di validi professionisti e penso possa esserti molto utile, kitty, avvalerti del sostegno e delle indicazioni di una psicologa con cui ti trovi bene. Nello stesso tempo, penso che l'adesione a gruppi di auto aiuto formati da persone con esperienza diretta e personale del problema, possa consentire una condivisione molto intensa e facilitare alquanto il percorso verso una sobrietà stabile.
Parimenti, penso che allontanarti decisamente da persone e situazioni ansiogene e associate al consumo di sostanze ti sarebbe molto utile. Anche per ciò che concerne il tuo ruolo materno e le implicazioni giuridiche di questo.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Io sono una madre come te ,tossicodipendente, con una figlia,stessi guai,relazioni malate.
Nel meglio delle mie possibilità
Non ho mai fatto mancare niente a mia figlia
di materiale...
Le compravo bambole , vestiti e telefoni per saziare quel senso di vuoto che le facevo vivere drogandomi.
Una madre che si droga alla figlia toglie l essenza ...la madre...tutto il resto che da di materiale sta solo li per tamponare.
Fai bene ad essere in allarme
Perché queste situazioni dolorose inevitabilmente precipitano,i risvolti immaginali.
Narcotici Anonimi mi ha salvato e mi sta salvando come madre e come essere umano.
Se hai la possibilità di frequentare ti dai una possibilità e la dai a tua figlia.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

grazie Freestyle...
quando leggo il tuo nome mi viene in mente un personaggio del film dei Lego che mia figlia adora... e un sorriso me lo concedo.
Mi sembra tutto così sbagliato e vorrei sospendere il tempo... in tutta questa storia la fa da padrone la mancanza di amore... amore per me stessa, per estensione amore per mia figlia perché sono stata egoista ad invischiarmi nella droga dopo che avevo anche smesso... mi vergogno e sono arrabbiata. Ma non voglio perdere mia figlia, la persona più importante della mia vita che ha un grandissimo bisogno di me...
Secondo te se il padre dovesse denunciarmi il fatto che mi sia rivolta spontaneamente al sert per farmi aiutare può essere un elemento a mio favore? A dimostrazione che ho consapevolezza che da sola non posso farcela e che devo smettere per amore di mia figlia?
Ho paura che la separazione ci distruggerebbe e farebbe trionfare l’odio di cui si ciba il padre della bambina, che adesso che ha un elemento contro di me lo usa come un’arma al fine di prostrarmi...
Quando lui è stato in difficoltà gli ho sempre concesso la chance di riprendersi e ho sempre favorito il loro rapporto... e adesso lo stesso trattamento non mi viene riservato. Non si può sbagliare...

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

grazie Freestyle...
quando leggo il tuo nome mi viene in mente un personaggio del film dei Lego che mia figlia adora... e un sorriso me lo concedo.
Mi sembra tutto così sbagliato e vorrei sospendere il tempo... in tutta questa storia la fa da padrone la mancanza di amore... amore per me stessa, per estensione amore per mia figlia perché sono stata egoista ad invischiarmi nella droga dopo che avevo anche smesso... mi vergogno e sono arrabbiata. Ma non voglio perdere mia figlia, la persona più importante della mia vita che ha un grandissimo bisogno di me...
Secondo te se il padre dovesse denunciarmi il fatto che mi sia rivolta spontaneamente al sert per farmi aiutare può essere un elemento a mio favore? A dimostrazione che ho consapevolezza che da sola non posso farcela e che devo smettere per amore di mia figlia?
Ho paura che la separazione ci distruggerebbe e farebbe trionfare l’odio di cui si ciba il padre della bambina, che adesso che ha un elemento contro di me lo usa come un’arma al fine di prostrarmi...
Quando lui è stato in difficoltà gli ho sempre concesso la chance di riprendersi e ho sempre favorito il loro rapporto... e adesso lo stesso trattamento non mi viene riservato. Non si può sbagliare...

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Stai tranquilla Kitty.
Nessuno, nei SerD, nei Servizi Sociali e tanto meno nei Tribunali (laddove si decide), si interpone fra madri e figli a cuor leggero. Tutt'altro. E anche quando dovesse avvenire, sarebbe sempre nella prospettiva di una migliore ricomposizione, ove possibile, in futuro.
Al tuo posto non darei molto peso alle minacce manipolatorie del padre: non fartene influenzare; direi che sono solo strumentali e finalizzate a destabilizzarti in modo funzionale al suo “sbarellamento”.
Ti consiglierei di consultarti con un bravo avvocato esperto di queste cose, per renderti edotta delle modalità e delle strategie più opportune.
In ogni caso, devi solo pensare ad andare avanti per la strada giusta, anche se con fatica e difficoltà.
Sicuramente sarebbe considerato molto favorevolmente il fatto che tu porti avanti con impegno e coerenza un percorso di recupero. Purché ciò sia.
Ciao

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Ti stai muovendo su di un sentiero molto pericoloso che a questo punto non dipende solo da te,capisci.
QUest uomo potrebbe per rabbia mettere tutto su carta ed incomincerebbero i guai seri.
Di casi come questi tantissimi.
Si un avvocato hai bisogno di tutelarti ma sei comunque nell uso del crack che ti fa impazzire(lo conosco bene)
Hai bisogno di tregua.
Comunque nei gruppi potrai trovare molte persone adatte ad indicarti la strada giusta; giuridica,nella relazione con tua figlia e in quella con il tuo ex.
Cerca lì dentro fra persone reali e troverai tutto .
Qui per sommi capi ma molto sommi...
Io devo andare ,ti saluto e a presto.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Grazie Placido e Grazie Freestyle
Le vostre parole mi rincuorano e mi spronano a prendere più sul serio il percorso intrapreso già un mese fa troppo superficialmente al serd.
Io sono fermamente convinta che se un perito dovesse analizzare la situazione familiare mi riconoscerebbe che curo mia figlia al meglio e non solo materialmente ma sostenendola anche in percorsi di psicoterapia di cui ahimè ha già bisogno per problemi di sviluppo del linguaggio.
La famiglia del padre è composta da lui e sua madre, che mi odia di un odio cieco e sordo e di cui lui è totalmente succube. In sede di separazione l’avvocato di lui mi prese da parte in tribunale e mi confidò che aveva dovuto allontanare la madre durante gli incontri (emblematico il fatto che dall’avvocato ci sia andato con la mamma) perché lei vuole la guerra e del bene della nipote non si cura.
Io sono una persona che anche se non ha dormito per via dell’uso ha sempre fatto fede alle promesse fatte, alle responsabilità assunte, agli impegni sociali (lavoro,scuola,gestione economica). Non sono mai rimasta senza soldi, non ho mai abusato per giorni consecutivi, non mi sono mai sottratta anche se sotto effetto o in preda ai sintomi di astinenza (che nel mio caso consistono in fortissima depressione con pensieri ossessivi autosvalutanti -sono una merda,non valgo niente, mi merito la sofferenza, sono peggiore di tutti gli altri-). Il mio ex usa queste mie convinzioni malate per umiliarmi e sentirsi superiore, quando mi ha spedito dal mio pusher insistendo anche davanti alla mia perplessità ho capito che non solo non poteva essere d’aiuto ma che purtroppo mi trascina in una condizione in cui lui pensa di avere il controllo su di me. Esempio: il giorno del mio compleanno si presenta con tre ore di ritardo all’appuntamento per portare con sé nostra figlia per il weekend. Davanti al mio disappunto (per tutti gli anni della convivenza non ha fatto altro che creare aspettative per poi puntualmente disattenderle) invece di dimostrare il suo dispiacere per avermi ferita ha cominciato ad aggredirmi dicendomene di tutti i colori e la cosa che mi ha colpito a morte è stata la sua accusa nei miei confronti secondo cui il mio disappunto per il suo ritardo era solo un pretesto per cercare un modo di drogarmi la sera stessa; lo ho invitato al mio compleanno e lui ha rifiutato di venire dicendo che era una cena di cocainomani (in realtà a farne uso a cena eravamo pochissimi) e che tutte le mie amicizie sono condizionate dalla coca, che lui sta bene ed è felice, che io e la mia famiglia unita siamo tristi ed ipocriti e che lui e sua madre sono felici da soli e non hanno bisogno di nessuno. Quando gli ho chiesto il motivo per cui si fosse riavvicinato ha detto che l’ha fatto per sesso e per ripicca per averlo lasciato. Potete immaginare quanto mi senta violata e disgustata. Non una parola per la figlia, se non che lui è preoccupato perché teme che io non me ne prenda adeguatamente cura (cosa falsa assolutamente! E lo possono testimoniare maestre, psicoterapeuti del centro in cui mia figlia fa logoterapia, insegnanti di danza, i miei genitori -con cui viviamo e che sono all’oscuro di tutto-.
Il problema grave è dentro di me, apparentemente funziona tutto liscio come l’olio ma è un equilibrio fragile che si regge su una premessa falsa, e cioè quella che io fingo di stare bene ma in realtà soffro come una pazza per il senso di inadeguatezza che mi attanaglia.
Ho pensato al suicidio, continuamente ho paranoie sul mio stato di salute. Sto davvero di merda e voglio mantenere la lucidità alla prossima ondata di craving. Adesso, con ultimo uso a domenica, sono schifata e non voglio saperne nulla, passo sotto casa del pusher (purtroppo abitiamo ad un isolato di distanza e intorno al suo edificio si trovano tabaccaio, estetista, parenti, mille occasioni per passare la sotto e fare “una volata” come tante altre volte) e sono schifata, ogni volta che passa un’ambulanza a sirene spiegate immagino che venga a prendere il mio pusher/amico per infarto (è già capitato).
Io non ho un consumo elevato ma mentalmente sono impigliata come una mosca nella tela del ragno. Vorrei gridare il mio dolore e invece sono sempre sorridente, disponibile, calma serena... una esistenza inautentica che mi fa sentire ipocrita.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Io penso che tu abbia ogni possibilità di trasformare la tua esistenza da inautentica in autentica e di ricondurre sotto controllo ciò che adesso ti sfugge.
Penso che l'aiuto di professionisti (anche legali) possa esserti molto utile in questo senso e anche il sostegno di NA; purché tu abbia la pazienza di calarti a poco a poco in una nuova dimensione.
Ciao

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

sostenendola anche in percorsi di psicoterapia di cui ahimè ha già bisogno per problemi di sviluppo del linguaggio.
‐‐-‐‐‐
Guarda mi è bastato leggere questo senza leggere il resto del papiro,di cui questo non è luogo adatto per discutere.

Tua figlia a quanto pare già ha gravi problemi ; se parla male,se non parla...o etc...
Avevi detto che le davi tutto...
E Lei ha gravi problemi di linguaggio?
Non mi devo mettere nel giudizio...
Molto spesso è meglio che non entro proprio in questo forum...
La colpa di queste disfunzionalità sono problemi di infanzia che tu hai trasmesso a lei,tua madre a te.
Tu la stai terrorizzando a sta figlia...

Senza farlo a posta...
Ma questo non è dare tutto (((((

Mentre tu infiammi la pietrina sulla bottiglietta,tua figlia non riesce a parlare...
Cosa le staresti dando? Tutto...(((
Io mi farei un analisi di coscienza.
Di fronte ad un malessere così grave di mia figlia mi sarei fermata anche io...pensa te...

Ma forse alcune volte
Com è stato anche nel mio caso
È molto meglio che intervengano i servizi sociali...
Mi dispiace ma è quello che penso...

Comunque vabbè
Adesso vado a fare servizio in comunità
Questo forum è molto deleterio per me ...

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

I problemi di mia figlia sono emersi quando io non facevo uso... e contro il parere del padre, secondo il quale “ce l’avrebbe fatta da sola”, l’ho portata a fare logopedia. La ho incontrato tanti bambini che hanno lo stesso problema (lieve ma comunque che le impedisce di stare al passo con i suoi coetanei) eppure i genitori non sono consumatori di sostanze.
Adesso che hai espresso tutto il tuo disgusto? Merito meno aiuto? Mi merito di schiattare? Mi taglio le vene? E meno male che fai pure volontariato...
Scusa ma il tuo giudizio non fa che aumentare il disagio che provo in questo momento e il disgusto che provo per me stessa

"Ma forse alcune volte

"Ma forse alcune volte
Com è stato anche nel mio caso
È molto meglio che intervengano i servizi sociali. " Detto cosi lasci intendere che ti abbiano tolto una figlia ,confermi? Altrimenti spiega che significa la frase ,ad ogni modo puo`essere come dici tu ovvero colpa sua , non di proposito , come non . Io da piccola sono stata seguita da neuropsichiatri infantili per tic nervosi e disgrafia eppure nessuno in casa si droga ! Nel senso che il ritardo del linguaggio della bambina puo`essere dovuto a mille motivi non necessariamente al fatto che non sia stata seguita.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Ciao Kitty,
il fatto di esserti rivolta al SerD ha due facce: una è quella che nessuno potrà toglierti tua figlia, perchè sei regolarmente in cura presso un servizio statale.
L'altra è che devi attenerti scrupolosamente a questo programma, perché se sgarri è probabile che intervengano i servizi sociali.
La qual cosa può essere dispiacevole, ma credimi, è la cosa migliore per tua figlia.
Nessun bambino dovrebbe avere dei genitori TD, ed è giusto prendersi le proprie responsabilità verso di lui: vuoi fare la madre? DEVI rinunciare alla droga, punto.
Mi auguro di tutto cuore che tu faccia la scelta giusta, e possa crescere tua figlia.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Ciao Tirar,
Grazie per la tua risposta.
Il problema è che ho già sgarrato, ho cominciato da un mese e dopo meno di due settimane ho avuto una ricaduta.
Adesso sono terrorizzata dal momento in cui, dopo un bel po’ di astinenza, arriverà l’inevitabile rischio di ricadere in tentazione. Vorrei tenere viva impressa nella mente la sensazione di malessere e disgusto di me stessa che provo adesso, come monito.
Intanto stasera vado ai narcotici anonimi. Mi scoppia la testa non riesco a pensare a niente altro se non a scenari di dolore incommensurabile.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Guarda Kitty,
se può confortarti sappi che solo quando il dolore ho iniziato ad avvertirlo come incommensurabile è iniziato il mio percorso di guarigione. Perché comunque non l'ho anestetizzato e lentamente ho imparato a reggerlo. Ed è diventato sempre più leggero.
Stai tranquilla, non è successo nulla.
Certe volte i problemi risuonano e si amplificano fra una persona e l'altra che vivono situazioni simili.
In NA troverai certamente persone, più avanti nel recupero, che sono in grado di non aggravare con le proprie difficoltà quelle altrui.
Non è affatto detto che la tua situazione e quella di tua figlia sarà sottoposta a un Giudice. Anzi mi sembra improbabile, soprattutto se il tuo orientamento al recupero sarà confermato dai fatti.
Comunque concordo in parte con quanto scrive Tirar. Nel senso che, in caso di diatriba giudiziaria, sicuramente la tua adeguatezza al ruolo materno sarebbe sottoposta a vaglio, ma non corrisponde al vero che il Magistrato sarebbe tenuto a valutare – e tanto meno a dirimere - in relazione alla frequenza a un servizio statale.
I Giudici valutano in piena autonomia, avvalendosi di qualsiasi strumento, pubblico o privato, ritengano opportuno per fondare la propria convinzione.
Ciao

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Nelle stanze ho diverse amiche che lottano e si disperano ogni giorno perché i figli vivono con il padre,in seguito alla vita sregolata della madre e relativa denuncia del padre.
Io non conosco queste dinamiche personalmente perché sono stata denunciata dai miei genitori che sono codipendenti da mia figlia e non certo sono stata denunciata dal mio ex.
Non ho detto che succederà ,ho detto che esiste la probabilità, visto che ne conosco le conseguenze.
Giudice o non giudice non è il tribunale che stabilisce come andrà questa storia.
È l impegno che lei metterà nel recupero che lo stabilirà.
La probabilità esiste,ma e' il dolore ed il terrore di perdere la figlia che ha svegliato questa donna...e l ha portata nelle stanze.

Senza questo dolore non ci sarebbe mai arrivata.
Ed è tutto quello che conta,facendo pochi conti.
Se si attiene al programma e cambia stile di vita non succederà nulla.
Se continua cosi invece tutto potrebbe succedere ... nessuno può anticiparlo questo.
Semplice come 2 più 2 fa 4.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

La psicologa del Ser.D. mi ha suggerito i NA per avere la possibilità di avvalermi del sostegno di un tutor, così invece di scrivere qui posso chiamare direttamente una persona. Ora io sono così convinta di non voler avere più nulla a che fare con la sostanza è tutto ciò che le ruota intorno... Placido ho tantissima paura che questo dolore quando si affievolirà senza anestetici mi porterà a ricadere ancora... per questo ho chiesto aiuto al mio ex, al serD ora a NA... ma se non mi aiuto da sola come faccio? Quando ho cominciato il percorso in cuor mio sapevo che sarei ricascata: adesso dopo la ricaduta mi sento talmente uno schifo che non ammetto margine di errore... le persone che mi amano le ho... non faccio così pena come madre ne come figlia ne come amica... ho avuto la sfortuna di imbattermi nella droga e da quando sono entrata in contatto quindici anni fa a fasi alterne rientra nella mia vita... e questo probabilmente è dovuto ad una inadeguatezza di fondo, una debolezza congenita che non sono stata capace di sanare. Che questo percorso mi aiuti a guarire la mia anima intossicata. Lo auguro a me per il bene della mia piccola.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Secondo me non è esattamente come dici tu, Kitty.
Nel senso che il dolore della vita non scomparirà mai. Mantenendoti astinente potrai però lentamente sviluppare le funzioni e le competenze biochimiche, psicologiche e relazionali (tre facce della stessa medaglia) per affrontarlo con poca pena, così rendendo superflua la chimica esogena di (falso) sostegno.
Sì, frequentando NA potrai avere uno “sponsor” (tutor). Penso che ti sarà assegnata una persona del tuo stesso sesso.
Concediti tempo e ripetute occasioni per ambientarti e conoscere, piuttosto che giungere a conclusioni precipitose sui precetti e le consuetudini del gruppo.
Ciao

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Guarda Placido io non aggravo con le mie difficoltà quelle altrui.
Quali difficoltà ,oltretutto?
Mia figlia sta bene,ad Agosto andremo in vacanza insieme,ad ottobre incomincio l' università come educatrice perché le assistenti sociali del mio serd mi stanno facendo prendere una borsa di studio e sono state loro a volermi inserire in questo progetto.
Il mio recupero va piuttosto bene, ho tante relazioni di cui mi nutro fuori e dentro i gruppi,ho un lavoro,una casa,ho i gruppi ed il servizio.
Ho la libertà dentro e fuori di me.
Comunque non si chiama Tutor si chiama Sponsor,e si ... la mia Sponsor è fantastica la adoro spero che tu ne troverai una simile alla mia.

Nei gruppi qui a Roma su dieci donne almeno tre sono state denunciate dagli ex e a cui sono stati portati via i figli.
È una constatazione, non è un aggravare niente.
Non so quale problema tu abbia Placido,invece.
Qualsiasi problema tu abbia hai comunque gli strumenti per curarti,visto che hai frequentato le stanze.

Sapere una bambina in difficoltà nel mezzo di una relazione folle che poverina non riesce neanche a parlare mi infonde tristezza.
Poche storie,è così.
Ma Kitty se ti agganci alle stanze troverai la tua strada e soprattutto quella della tua bambina.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Ciao Freestyle qualcosa mi dice che stasera ci siamo conosciute alla stanza...sono la ragazza con il vestito a fiori e ho tanto apprezzato il tuo intervento come quello di tutti gli altri. Se ti dico una cosa credimi: il fatto che mia figlia abbia un disturbo del linguaggio non significa che abbia sofferto/soffra più di chi pur non avendo disturbi (il suo “per fortuna” è stato diagnosticato come psicologico e non come cognitivo) comunque ha uno o entrambi i genitori tossici.
Anzi, se proprio te la devo dire tutta sono contenta che mia figlia abbia manifestato subito il suo disagio in questo modo adesso piuttosto che in altri in seguito.
Il suo istinto di autoconservazione ha portato alla attenzione di due tossici incalliti quali sono i suoi genitori il suo disagio, e io non mi sento una buona madre, mi sento semplicemente una madre che fa il suo dovere e fa di tutto affinché sua figlia stia bene e possa garantirsi un futuro migliore del mio, che non consiste nell’avere cose o fare cose costose, materiali; consiste nel poter avere un esempio equilibrato a cui fare riferimento. Io fingo, tutte le spunte ci sono; ma se continuo a pensare di me che sono una merda umana ma che razza di insegnamento posso passarle? Domani ce ne andiamo in un’altra città, a visitare una mostra d’arte, lontane da tutte le interferenze che inquinano il nostro amore, che , nonostante le difficoltà mie e sue, sempre amore è.
Ps. Mia figlia parla e pure tanto e pure ad altissimo volume. Solo che va talmente a cannone che si mangia le parole e di primo acchito non si capisce. Ma credimi, non è lei che sta male, ma è la sua mamma. E lei questo non lo può controllare e manco se lo merita. Io intraprendo il percorso per me affinché lei abbia un esempio positivo a cui riferirsi.

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Ma Freestyle perché aggredire Placido? Perché aggredire me? Quando mi sono confidata con le stesse persone che mi hanno puntato il dito contro mi sono sentita tradita: perché loro si devono sentire meglio di me? Solo perché finché non mi sono confidata pensavano che io fossi migliore e quando ho confessato che non lo sono manco un po’, migliore, più forte, più equilibrata, hanno subito ribaltato il rapporto. Stasera la al gruppo mi sono sentita allo stesso piano di tutti. Il detto “mors tua vita mea” non l’ho mai condiviso, e per come sono fatta, non lo condividerò mai.
Il mio problema, e forse stasera mi ci sono avvicinata, è che mi lego a doppio filo alle persone che confermano i miei intimi dubbi su me stessa, ovvero che mi merito solo il male e che sono una persona non valida, a differenza di quanto chi mi vede da fuori possa pensare.
Che vita è quanto tutti ti danno pacche sulle spalle e si congratulano con te e tu non riesci ad essere felice e soddisfatto di te stesso ed in cuor tuo sei convinta che tutto ciò che fai alla fine sia destinato ad essere mandato a puttane dalle tue stesse mani, le stesse cazzo di mani che creano quel valore?

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Non sono religiosa ma se non è un segno questo... il mio Dio lo identifico con la mia volontà e la mia capacità di autodeterminazione... aspetti del mio carattere che ho offeso, umiliato è indebolito con l’uso di sostanze... a questo punto incluse anche alcol e marijuana... non ricordo più da quanto tempo non sono completamente sobria

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Comunque la religione non c entra niente con Narcotici Anonimi...proprio zero su zero.
______________________
CONFERMO AL 101%
si parla di
POTERE SUPERIORE........COME CIASCUNO VOGLIA INTEDERLO SECONDA A PROPRIA SENSIBILITA' E PERCEZIONE
KITTY
nessun approccio religioso
solo una
STANZA CHIUSA
CON ALTRI DIPENDENTI
MOLTI di questi PULITI DA ANNI
CONTINUANO A VENIRE IN RIUNIONE
.
chi continua a venire alle Riunioni, dopo un certo periodo (all'inizio non ci capisci nulla, ma bisogna continuare a frequentare e a CONDIVIDERE).......
DI NORMA RIMANE PULITO
SE RICADI LO DICI IN RIUNIONE E VERRAI AIUTATO/A
.
parlare la sera con ......."i tuoi simili".......stimola un meccanismo "di pancia" che provoca una reazione emotiva e umana, che davanti a medici,
Operatori, Psicologi, Educatori..........
non avrai mai
________
KITTY IN BOCCA AL LUPO
aggiungo, detto tra noi,
(tanto non ci legge nessuno, )
che fumare la coca basata ,
LA BOTTIGLIA,
e' una cagata pazzesca
.
inoltre la coca stimola "l'evaquazione"
.
PLACIDO DIXIT
La Coca fa cagare
.
Amen e buuon approccio alle Stanze, ci vorranno dei mesi, ma funziona
Sugar

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

La religione è un conto.
La Spiritualità è ben altro.
Per me è stata chiara quasi fin da subito la differenza, per altri anche per questo ci vogliono mesi.

Provo a postare una track degli assalti frontali che sento spesso e parla di coincidenze...
E del nuovo modo di concepirle
E di concepire la Vita.
Si chiama "Risvegli"

Re: Camminare sul filo del rasoio attaccata ad una bottiglia ...

Caro lettore,
se ricercano esplicitamente gli oppiacei, l'ossicodone può essere rinvenuto per pochi giorni nelle urine, meno di una settimana.
Per fare queste domande, usa la sezione "Domande agli operatori", dove la tua domanda comparirà non appena otterrà una risposta (che è meglio che inondare ogni angolo delle discussioni!)

Salve ho letto un po di post,

Salve ho letto un po di post, anche il discorso sull'infelicità, alla fine molte droghe son simili, il meccanismo è lo stesso, io a causa della depressione e della mancanza di gente con testa nella mia provincia, da ormai 5 anni uso oxy, son in casa da 16 giorni, son rimasti solo 2 amici ormai perchè la maggior parte o son espatriati, o non han parola, o vanno a trans e son depressi e infelici, tradcitori, senza palle e senza parola, cose che il mio psicologo sa e anche la mia famiglia, abito in un posto di merda e son cresciuto con gente di merda che sviluppandosi è peggiorata si tutti i fronti e io che son rimasto fedele alla mia parola SEMPRE alla fine dopo la perdita della mia ragazza nel 20125, mancata x cancro giovanissima, son rimasto sotto con l'oxy, ne prendo tantissimo ormai anche 60 mg ne pippo, un tempo lo controllavo, poi senza nessuno qui così olè, chiss x quanto il medico me ne dar ancora, lo pippo anche se fa di meno perchè se lo mangio da troppi problemi a livello di intestino..... io non ce la faccio più x la vita, son stato un buon pugile, un Ultras, un politico, ho frequentato tutti i ceti, poi tutti son implosi, l'unico fratello vero che ho deve tornare a casa perchè sua madre è ormai metastatizzata e tra 40 giorni torna a casa a 200 km da me, gli altri 2 "amici" un avvocato e un ragazzo normale be non vi dico quanto son.............., questo mio vero amico invece è un poliziotto e sarebbe comunque dovuto tornare a casa dopo 2 anni ma x sua madre torna a casa tra poco e io sono finito..... non posso più vivere così qui, non parliamo delle ragazze, quante delusioni, ormai vado x i 30 anni, tutti i miei amici son più vecchi di me, dai 30 ai 40...... ho tentato 3 volte il suicidio ma è andata male...... non si può sopravvivere come me, ovviamente vivo di notte da 10 anni e non posso vedere la luce del giorno, orari assurdi..... chi come me è affetto da depressione gravissima x la situazione sociale ovviamente entra nel mondo dei farmaci e poi delle sostanze e la situazione è molto più grave rispetto a uno che si fa x altri motivi, sei dipendente psicologicamente, non posso più, se solo avessi avuto amici migliori e avessi conosciuto Donne vere la situazione non sarebbe questa...

Ciao Strike,

Ciao Strike,

capisco quanto sia facile affezionarsi ad una sostanza, come l'ossicodone poi, per andare avanti e superare i momenti difficili.

Peroò credimi, non è la soluzione giusta. Io ho smesso con l'ossicodone, e tutte le altre droghe, da poco tempo, ma sto immensamente meglio, e non lo avrei mai creduto finché usavo.

Il dosaggio che prendi non è molto alto, puoi riuscire a togliertelo con facilità, se lo vuoi.

Affidati ad un bravo psicologo per cominciare, poi eventualmente ad uno psichiatra se la tua depressione necessita di un trattamento farmacologico.

Puoi cercare aiuto anche nei gruppi di Narcotici Anonimi.

Ce la puoi fare, ma tutto dipende da te.

In bocca al lupo.

Tirar Puede Matar

Aggiunfo che se mi vedeste,

Aggiunfo che se mi vedeste, vedreste uno alto quasi 190 cm, ingrassato rispetto a quando combattevo,vestito da Ultras (casual sottocultura così capite), un "drago" come han sempre detto in molti, non vedreste uno schivo e impaurito, tutt'altro! In realtà però... son vicino a Milano ma in una provincia scandalosa.... 

Ciao Strike88,

Ciao Strike88,

ti posso chiedere che "sballo" o effetto ti da l'oxy?
io ne ho veramente troppo a casa, ne prendevo 40 / 60mg al giorno per mal di schiena ma ad essere sincera non mi ha mai fatto effetto. zero. avevo iniziato a pensare di tritarlo e scioglierlo ma poi ho avuto forse paura e ho lasciato perdere. su questo sito ho letto di molte persone che lo usano ma davvero non ne capisco l'efficacia.

ps: comunque Strike, non è sempre colpa degli altri, se abiti in un posto di merda vattene. sei vicino a Milano, non nel terzo mondo!

Ciao,

Ciao,

l'ossicodone è un oppiaceo ad alto rischio di abuso, questo significa che provoca molta euforia e piacere fisico.

Come fare per ottenere ciò, non è materia di questo sito, ma in rete trovi facilmente tutte le informazioni necessarie.

Ti sconsiglio però vivamente di farlo, una volta scoperto questo lato dell'ossicodone, è poi molto difficile uscirne. Parlo per esperienza.

Un saluto

Tirar Puede Matar

Su molta euforia avrei

Su molta euforia avrei qualcosina da obiettare... Al massimo una piacevole sensazione di calma e rilassamento, ma l'euforia  è  un altra cosa. È  anche vero che ognuno reagisce in maniera diversa alla sostanze.

Sul resto sono d'accordo. 

Ciao, mi chiamo Matilde, per

Ciao, mi chiamo Matilde, per gli amici Bambatilde chissà perché... 

Ho 17 anni e come te penso costantemente al crack. Ne facevo uso ogni giorno e per procurarmi la coca vendevo sia cose mie che cose rubate.

Ora sono stata ricoverata coatta in clinica psichiatrica in uno spazio protetto e sono pulita da due settimane. Sono in manco perenne sto da schifo, non mangio, dormo sognado di farmi e svgeliandomi di colpo sudata con l'odore del crack addosso. In più sono super irritata da tutto e da tutti. Sclero con i medici e infermieri che vogliono aiutrmi ma io il loro aiuto non lo voglio, l'unica cosa che desidero é la coca.

Sono consapevole di esserne schiava ma non mi interessa, sono consapevole delle conseguenze ma non mi interessano. Se ci devo rimanere secca a me non fa ne caldo ne freddo, anzi farei un grande favore a molte persone.

Mi Drogo per scappare dalla vita in cui mi trovo, scappo da me stessa, mi Drogo per soffocare tutto il male che ho dentro di me...

Non ho autostima e mi odio!

Pero voglio dire a tutti coloro che stanno passando in questa fase che potete farcela. Che potete cambiare basta volerlo:)

Ti dico la mia esperienza,

Ti dico la mia esperienza, magari ti può giovare.

Quando smisi con l'eroina e passai al metadone, per circa 2 anni mi feci di coca endovena.

Craving spaventoso. Ma ricordo che siccome spendevo molti più  soldi che con la roba facendo una vita del cazzo, decisi di mollare da un giorno all'altro. 

I primi tempi furono difficili, ma tenni botta. 

Non usai mai più la coca, mentre con gli oppioidi sono ancora in ballo.

Se tieni duro, quella pazza voglia sparisce, e a me non è  poi  tornata. 

Ciao Bambatilde,fatti aiutare

Ciao Bambatilde,fatti aiutare che sei troppo giovane per buttare la tua vita.La coca ti rovinera' l'esistenza ed e' una rottura di coglioni infinita.Io ne faccio uso da 20 anni e per fortuna ho sempre tenuto un certo controllo su di lei anche se in alcuni momenti di difficolta' l'ho perso e ne ho pagato le conseguenze.Sono sempre riuscito comunque a non farmi divorare da lei,ho un ottimo lavoro e conduco una vita apparentemente normale se non fosse per il fatto che da 20 anni lotto per non farmi inculare a fondo da questa merda.E' dura uscirne anche per uno che riesce a controllarsi e ti assicuro che se non fosse per alune cose importanti a cui tengo molto e che non voglio perdere probabilmente per colpa di questa merda ora sarei un'uomo distrutto.Non dire "l'unica cosa che desidero e' la coca" perche' se dici così lei ti divorera' in poco tempo.Dai un senso alla tua cazzo di vita che per quanto merdosa sia e' nostro dovere apprezzarla perche' se la guardi bene ogni giorno,anche solo per qualche attimo,la vita ci regala momenti magici il problema e' che non riusciamo a vederli e meno li vediamo e piu' ce li creiamo artificialmente,ecco perche' tu vuoi solo la coca,perche' non riesci a vedere le cose belle della vita,per te e' bella solo la coca che in realtà e' la tua assassina.

Ciao, sono fidanzata da 5

Ciao, sono fidanzata da 5 anni con un ragazzo che fa uso di crack e non so come aiutarlo a farlo smettere. Da 15 giorni l'ho lasciato perché arrivata al limite della sopportazione. Come avete già detto anche voi per farsi fa di tutto. Quando gliene ho parlato, di farsi aiutare, lui mi ride in faccia e mi dice che non è come penso e che alla fine se la fa ogni tanto ma non è vero. I soldi che prende se li spara tutti li in due giorni. In più quando lo contraddico o quando mi arrabbio perché vorrei che reagisse è capitato che mi ha messo le mani addosso... Io sono combattuta perché per troppo tempo ho messo da parte tutta me stessa per lui, sopportando anche l'insopportabile, dall'altra mi sento in colpa perché ho sbattuto la testa in tutti i modi possibili ma quant'e' vero "non puoi aiutare chi non vuol essere aiutato" 

La tua scelta non è altro che

La tua scelta non è altro che normale. Ma ora non lo puoi abbandonare, creati i tuoi stimoli, il tuo star bene, senza di lui, non sbagli a mio parere, ogni essere ne ha bisogno per natura. Ma da persona che si trova nella stessa situazione di merda del tuo ragazzo, ti dico, scossoni e batoste "reversibili" fanno sempre bene.. quindi anche se ti sei stancata, non farlo per il tuo ragazzo, dimenticalo, fallo per quel poverino, ha bisogno comunque di qualcuno vicino, anche se non ti dirà mai che ha paura e bisogno di aiuto, ne ha tantissimo.
non sentirti una volontaria, non devi farlo, si chiama riconoscenza ed è un legame tra persone che si stimano, una spinta a continuare ad essere com'è, o com'era senza coca.. ma senza farglielo pesare con le parole, i comportamenti valgono più di inutuli parole 

Ho una fottuta paura, sto

Ho una fottuta paura, sto nella merda da dieci anni forse. Ma non come gli ultimi due, pietosi, vergognosi.. e il bello è che non mi ferma niente e nessuno. Quando parte la ruota diventi una macchina da guerra.. o una macchina da crack.. siamo li.. si che le chiacchierekknon serviranno a smettere,.. se ti va fammi sapere come stai, perché  mi mette una curiosità che mi da speranza.. non ho figli ma nel tuo modo di scrivere, più che altro di pensare, rivedo me!

dammi un aggiornamento  kitty! Come va? 
ti saluto! Un abbraccio fortissimo! 

Ciao,

Ciao,

mi dispiace che tu stia così male...

Io una situazione analoga l'ho vissuta non da protagonista ma è stata comunque dolorosa  un senso di impotenza e di disperazione infinita.

Se ti va, posso chiederti se stai facendo qualcosa per tirartene fuori o ci sguazzi come se non ci fosse un domani?

Hai qualcuno che ti aiuta e che ti vuole bene o a questo punto non fa differenza?

Spero tu riesca a trovare la strada.

Ciao

 

Ciao Lady grazie davvero! Mi

Ciao Lady grazie davvero! Mi rincuora tanto la tua risposta, forse mi manca proprio quella fortuna di avere qualcuno che si interessa con me a questa brutta situazione in maniera scevra da ogni giudizio o legame, ma solo per dare una mano, per quel che si può.. non mi sono rivolto a specialisti o sert perché ciò implicherebbe dirlo ai miei familiari, che già sanno "a tratti" che sto esagerando e non riesco a tenere lontana quella sostanza.. ma come accennavo prima per loro è semplice, e poi non sanno come aiutarmi, così come non lo so io, non è un accusa, ma mi accorgo che cerco in loro qualcosa che non porta da nessuna parte.. nel senso che siamo arrivati insieme alla constatazione che adesso devo smettere ma quasi quasi finisco per far credere a loro che ho smesso, e sanno che non è così quindi prendo per culo me e loro.. ma dirgli di rivolgermi a qualcuno comprometterebbe troppe cose, non voglio addossarli anche questo pensiero e per questo mi autoconvinco che ne devo uscire da solo.. ma ormai posso dire che è davvero dura.. perso il controllo a volte e in un batter d occhio mi creo la scusa per fumare ancora ancora e ancora.. facendo debiti, rubando.. cose che nella mia vita non ho mai fatto.. e non credo che l'opinione che ho di me stesso aiuti, mi sento impotente come hai ben detto tu. E passo da a impegnarmi nel mio lavoro, a casa.. non so perché ma ho la sensazione che questo mi tirerà fuori, ma dopo ritorno in quel mood che mi toglie l'anima che devo fumare, non esiste più nessuno in quei momenti.

la cosa più brutta è che anche adesso che evidentemente scrivo qui perché ho toccato il fondo e voglio smettere, ma dentro di me una piccola parte continua a pensare alla prossima volta che fumerò.. dannato crack e dannato me!! Ciao! E grazie ancora

Bocciato altra cosa!!

Bocciato altra cosa!!

Mi sono rivolta al SerD e alle stanze dei NA in forma del tutto anonima! Anche io non potevo tollerare l'idea di chiedere aiuto ai miei familiari... anche perché sapevo che avrebbero peggiorato la situazione facendomi inevitabilmente sentire ancora più in colpa... ho semplicemente capito che non possono aiutarmi, perché si sono sempre messi al centro della relazione... la psicologa dice che i figli che proteggono i genitori da eventuali delusioni a discapito dell'amor proprio si chiamano "figli genitoriali"... 

A parte la psicologia spiccia, chiedi aiuto subito, prenditi cura di te stesso, prendi in mano la tua vita e sii adulto! Segui il tuo istinto di impegnarti di più nelle cose, spezza tutte quelle abitudini e i trigger che ti portano alla droga, cambia numero di telefono, blocca e cancella il numero di tutti i pusher... smettere è facile, è non ricominciare che è un lavoro a tempo pieno!

Mai abbassare la guardia

Ciao Bocciato! 

Ciao Bocciato! 

Mi dispiace leggerti soltanto adesso, spero che tu comunque legga la mia risposta.

Sono andata al SerD e alle stanze dei Narcotici Anonimi, ho fatto psicoterapia fino a gennaio, quando mi hai scritto tu.

Sono riuscita a smettere: è stato e tutt'ora è impegnativo però ci tengo a dire che il dolore diminuisce piano piano, man mano che si va avanti (sarà banale ma è indispensabile trovare attività che ti tengono impegnato tipo lavoro, sport o passioni) le cose iniziano a scorrere meno faticosamente, le relazioni spontaneamente si rinvigoriscono, la testa comincia a funzionare meglio... 

Sto riuscendo a non ricominciare, nemmeno una riga: eppure il pensiero di fumare ogni tanto fa capolino, in alcuni periodi più di frequente, in altri più sporadico... non è facile. 

A volte la depressione torna più intensa e i pensieri autosvalutanti ricicciano fuori, ma grazie al distacco conquistato non usando ho capito che la pulsione a drogarmi era motivata dal malessere che provavo, in un malsano tentativo di consolarmi. Quindi il problema a monte ancora non è risolto, ma a confronto il problema con la dipendenza da sostanze sembra irrisorio. Rileggendomi è evidente che un anno fa non la pensassi così, per questo sono ancora più convinta che smettere di drogarsi sia il primo passo per la risoluzione di un consistente problema psicologico. E non l'inciampo di uno stupido fallito drogato feccia della società, ma il sintomo di un malessere esistenziale. Tutti hanno il diritto di essere amati, compresi, perdonati, aiutati.

Nonostante un infarto, il tipo che mi vendeva la coca è stato fermato solo da un arresto e una pena in condizionale. Neanche la morte del suo fattorino-compagno di merende (morto in incidente di motorino, schiantato da solo -un colpo di sonno può capitare a chi non dorme per giorni e giorni consecutivi-) lo fermava dal consumare e distribuire senza soluzione di continuità.

Questo per dire che ci sono due strade: continuare o smettere. E si smette tutti i giorni a quanto pare, solo per un giorno, ogni giorno.